Visco: studiare (apparentemente) non paga da TuttoscuolaNews, n. 605 21.10.2013 Il livello di istruzione dei giovani italiani è “ancora distante da quello degli altri paesi avanzati”. Di fronte ai ritardi italiani in materia di istruzione e di competenze , perciò, “è fondamentale il rilancio della scuola e dell'università”. Lo ha detto, parlando a Bari, il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, secondo il quale “risorse adeguate andrebbero previste per sistematiche azioni di recupero e sostegno delle scuole in maggiore difficoltà, concentrate nelle regioni del Mezzogiorno, e per il contrasto alla dispersione scolastica”. Anche se, un po’ paradossalmente, studiare in Italia non paga, né dal punto di vista economico, né nella ricerca spicciola di lavoro. “Se infatti in Europa 'studiare conviene' perché avere una laurea rende più probabile trovare un lavoro, in Italia - ha spiegato Visco - studiare conviene meno: per i laureati tra i 25 e i 39 anni, la probabilità di essere occupati era infatti nel 2011 pari a quella dei diplomati (73%) e superiore di soli 13 punti percentuali a quella di chi aveva conseguito la licenza media”. Ma studiare e recuperare i ritardi è per l’Italia, comunque, una necessità inderogabile perché, ha argomentato Visco, “un livello di istruzione inferiore a quello dei Paesi avanzati, un ritardo nell'adozione delle nuove tecnologie, pochi investimenti dello Stato ma anche delle famiglie in cultura (libri come cinema, concerti, mostre), una scuola che stenta a rinnovarsi, programmi scolastici troppo tradizionalisti, sono fattori che pesano non solo sulla formazione e sul benessere sociale degli italiani, ma direttamente sull'economia e sullo sviluppo del nostro Paese, che negli anni ha progressivamente perso capacità di crescere e competere, indietreggiando nelle classifiche di mezzo mondo”. Non possiamo che condividere la preoccupazione e le analisi del presidente di Bankitalia. Proposte operative per passare dall’analisi all’azione sono contenute nel dossier ‘Sei idee per rilanciare la scuola’ di Tuttoscuola (si può chiedere a tuttoscuola@tuttoscuola.com indicando recapiti e professione). Il dibattito continua… |