Dl Istruzione, ci sarebbero delle incongruità La Tecnica della Scuola 30.10.2013 Il testo del dl Istruzione approdato nell'Aula della Camera per la discussione generale presenterebbe ben venticinque incongruità di tipo economico-finanziario È questo il verdetto della commissione Bilancio di Montecitorio che si è pronunciata in sede consultiva sul decreto emendato dalla commissione Cultura: parere favorevole con venticinque condizioni da rispettare tutte inerenti alle coperture finanziarie individuate dal decreto. Ridotte innanzitutto le risorse per il diritto allo studio con il ritorno allo stanziamento di 100 milioni di euro annui previsti dal testo base per la concessione di borse di studio attraverso il fondo integrativo statale che era stato aumentato in sede di emendamenti a 137,2 milioni. Revisione che di conseguenza segnerebbe il ritorno alle più basse aliquote di accisa su birra ed alcolici previste dal provvedimento governativo per coprire le spese.
Lo stesso per la maggiorazione delle
aliquote previste a decorrere dal 1° gennaio 2015 "Non dovranno poi derivare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica" dalla promozione da parte di amministrazioni scolastiche e Regioni di progetti volti al contrasto della dispersione scolastica. E anche l'adeguamento alla normativa antincendio negli edifici scolastici dovrà avvenire "nel limite delle risorse disponibili a legislazione vigente". Per quanto riguarda poi la definizione dell'organico dei dirigenti scolastici i nuovi criteri decorreranno dal 2014-2015 "per salvaguardare le economie già computate per l'anno scolastico 2013-2014". Clausola di invarianza finanziaria anche in materia di integrazione delle anagrafi degli studenti fermando ancora una volta "le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili alla legislazione vigente". (Public Policy) |