Alunni disabili alle paritarie, la ministra parla di "situazione di grande sofferenza"

 di R.P.  La Tecnica della Scuola 16.10.2013

Mancano i finanziamenti per il sostegno e tutto è a carico delle scuole e quindi delle famiglie. Il Miur: "Da qualche anno possiamo destinare alle paritarie solo un fondo generico: nessun sostegno per la disabilità"

Il sostegno dei ragazzi disabili nelle scuole paritarie è un problema reale e serio: "una situazione di grande sofferenza", la definisce Carmela Palumbo, direttore generale Ordinamenti scolastici presso il Miur, interpellata da Redattore Sociale in merito alla questione, dal punto di vista normativo e istituzionale. 

"Il numero degli studenti disabili nelle scuole paritarie è certamente inferiore rispetto alle statali, sia in termini assoluti che relativi”. 

Va detto però che il trend di crescita della loro presenza è maggiore nelle paritarie". Garantire a questi ragazzi tutti gli strumenti necessari per la loro integrazione è però un problema tutto delle scuole, quando si tratta di paritarie. "La legge sulla parità da un lato prevede, tra i requisiti per la parità, proprio l'accoglienza degli alunni disabili: condizione che viene verificata dagli uffici scolastici regionali sia al momento dell'attribuzione della parità, sia in itinere - spiega Palumbo - La legge 440/97 prevede un contributo generale a favore delle paritarie, che copre solo una piccola parte dei costi di gestione: nell'ambito di questo fondo, fino a qualche anno fa, potevamo destinare una quota anche alla voce specifica ‘handicap', in relazione al numero di studenti disabili presenti nelle scuole, per sostenere in parte i costi supplementari che la presenza di questi studenti necessariamente comporta". Oggi, però, non è più così: "da qualche, anno - spiega ancora Palumbo - possiamo destinare alle scuole paritarie solo il contributo generale, mentre ogni altro genere di finanziamento è riservato esclusivamente alle statali. Anche il contributo generale, peraltro - precisa Palumbo - per ora è stanziato solo parzialmente: dei circa 500 milioni previsti su due capitoli, solo il primo capitolo finora è stato effettivamente finanziato". 

L'integrazione degli studenti disabili, scrive sempre il Redattore sociale, nelle scuole paritarie, a cui queste sono tenute per legge, è interamente a carico delle singole scuole cosicchè i genitori, nel momento in cui iscrivono un figlio disabile, si trovano a pagare generalmente una retta più alta. "Esattamente - conferma Palumbo - Siamo consapevoli che sia una situazione di grande sofferenza e il nostro intendimento è superare questo problema tecnico e ripristinare, in questo filone di finanziamento, la forma di contribuzione specifica per il sostegno alla disabilità. Anche perché - ribadisce - il numero degli alunni disabili, come quello degli stranieri, è in costante aumento nelle scuole paritarie. Stiamo studiando come superare tecnicamente questo ostacolo". 

Il decreto scuola fra l’altro "non contiene alcuna prospettiva di miglioramento di questa situazione - conferma Palumbo - Né è pensabile che possa essere ormai modificato, come richiesto dalle associazioni, visto che è in queste ore in fase di conversione". 

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