Lo sport fa bene ai voti
Secondo uno studio dell’università scozzese di
Strathclyde and Dundee di Claudio Gallo, La Stampa 22.10.2013 Nulla di nuovo sotto il sole; già i latini dicevano “mens sana in corpore sano” e anche se non volevano dare a quel motto il significato odierno, l’ideale è diventato saggezza popolare. Adesso l’arcaico slogan è raccolto e riproposto dalla scienza che chiude un ciclo (riciclo persino) da brivido. L’università scozzese di Strathclyde and Dundee ha infatti pubblicato uno studio che dimostra come i ragazzi che fanno esercizio fisico vanno meglio agli esami. La ricerca, condotta su 5 mila giovani britannici, stabilisce un legame tra la ginnastica e il risultato agli esami, specialmente in quelle materie in cui il cervello deve funzionare al massimo, come matematica e scienze. Le ragazze in particolare hanno bisogno di meno esercizio rispetto ai ragazzi: 12 minuti contro 17. I benefici si vedono a tutte le età prese in considerazione: 11,13 e 16. L’ideale stabilito dalla ricerca scozzese sarebbe di fare esercizio almeno un’ora giorno, una soglia decisamente più altra della media britannica, e, si immagina, ancora più alta rispetto a quella italiana. Dice uno degli autori dello studio, Josie Booth: “L’attività fisica non è soltanto importante per la salute fisica. Ci sono altri benefici che genitori, politici ed educatori dovrebbero tenere in considerazione”. Gli autori dello studio, pubblicato sul British Journal of Sports Medicine sono convinti che ulteriori approfondimenti potranno avere un impatto maggiore sulle politiche della Sanità e dell’Educazione. Come si diceva, pare tuttavia che Giovenale con le parole “mens sana in corpore sano” non intendesse dire che una mente sana sia il risultato di un corpo sano. Come ha osservato Romano Amerio nel suo libro deliziosamente anti-moderno “Iota Unum”, il poeta dice in realtà che “Bisogna pregare gli Dei perché ci diano una mente sana in un corpo sano”. Insomma, il legame causale tra i due termini ce l’avrebbero messo i secoli a venire. |