‘Tieffini’ e ‘passini’: chi merita di più?

da Tuttoscuola, 15.10.2013

Prosegue la ‘guerra’ che divide due categorie di insegnanti aspiranti ad entrare in pianta stabile nella scuola italiana, i ‘tieffini’ e i ‘passini’ (neologismi subito entrati nel gergo corrente).

I primi, mediamente più giovani, sono quelli che hanno superato le prove preselettive e poi i corsi del Tirocinio Formativo Attivo (TFA), conseguendo il titolo abilitante utile per l’ammissione ai concorsi. I secondi sono i docenti precari non abilitati, ma con almeno tre anni di anzianità di servizio, interessati allo svolgimento dei Percorsi Abilitanti Speciali (PAS), ai quali accederanno direttamente, senza preselezione.

Tra i due gruppi c’è ovviamente concorrenza perché i tieffini, temendo di essere scavalcati nelle graduatorie degli abilitati dai passini, che hanno in genere maggiore anzianità di servizio e titoli, vorrebbero avere la precedenza nelle supplenze a scapito dei concorrenti. E fondano la loro richiesta sul fatto di aver superato una prova fortemente selettiva, e quindi di ‘meritare’ la precedenza. I passini a loro volta sostengono di aver guadagnato sul campo il diritto ad accedere direttamente ai corsi, rivendicando il ‘merito’ di aver tenuto in piedi la scuola in anni e in circostanze difficili. Perciò vorrebbero una graduatoria unica, senza distinzione con i tieffini.

Chi ‘merita’ di più? L'ADi (Associazione docenti italiani) non ha dubbi, sceglie i tieffini e pubblica sul suo sito la lettera di quaranta docenti universitari che hanno deciso di “rompere il silenzio che sta circondando l’avvio dei PAS”, come scrive Alessandra Cenerini, presidente dell’Associazione.

Nella lettera i firmatari protestano contro quello che definiscono “uno scandaloso misconoscimento del merito” e parlano di “resa del MIUR di fronte alle aggressive pressioni corporative” in favore dei passini.

Questi ultimi contestano a loro volta la regolarità o comunque l’adeguatezza delle prove selettive, e quindi il ‘merito’ di chi le ha superate.

Entrambe le categorie però chiedono di entrare nelle Graduatorie a esaurimento (Gae), che hanno una logica quantitativa e di mero scorrimento, e questo non può non preoccupare chi si sforza di salvaguardare il diritto della scuola e degli studenti ad avere e possibilmente scegliere insegnanti preparati e motivati. Ci sembra giusto dire che la scuola li ‘merita’.