Storia dell'arte cancellata dai programmi, di Lorena Loiacono, Leggo 11.10.2013 La Storia dell’arte è stata cancellata dai programmi scolastici, come previsto dalla Riforma Gelmini, in tutte le scuole, comprese quelle a vocazione artistica come il liceo classico o l’istituto tecnico per il turismo. Ma i docenti lanciano una petizione online: oltre 2000 le firme raccolte con l’unica richiesta: «Ripristiniamo la materia nelle scuole». Mai proverbio fu più seguito. Accade infatti che oggi, seguendo i dettami della contestata Riforma Gelmini del 2010, gli studenti si ritrovino senza storia dell’arte perché a scuola non si può più insegnare. Un colpo di spugna che cancella dai programmi di scuola il Caravaggio il David di Donatello, il Colosseo e l’arte bizantina. In un colpo solo, al liceo classico, che di arte dovrebbe vivere facendola camminare di pari passo con lo studio del greco e del latino, così come all’istituto tecnico per il turismo che dovrebbe insegnare a far conoscere l’Italia all’estero. E allora questa volta l’indignazione insorge direttamente dagli storici dell’arte che chiedono il ripristino della materia. Il lancio parte sul web lo scorso febbraio ma esplode ora con un tam tam serratissimo per reindirizzare la richiesta al ministro Carrozza. «Ripristiniamo storia dell’arte nelle scuole»: sono già 2321 le firme raccolte, che hanno superato l’obbiettivo delle 2000 sottoscrizioni. «Nel Paese dei Beni Culturali per eccellenza - spiega la petizione sul sito firmiamo.it - impedire ai ragazzi di maturare una adeguata conoscenza del proprio patrimonio storico-artistico significa ostacolare una formazione culturale degna di questo nome, ma anche impedire la formazione di quel senso civico che tutti noi auspichiamo e che si sviluppa a partire dalla conoscenza e dal conseguente rispetto per quell’insieme di valori territoriali, ambientali, storici e artistici che chiamiamo Cultura». Dopo le numerose proteste, lanciate tra gli altri anche dall’associazione Anisa degli insegnanti della storia dell’arte e da Italia Nostra, hanno aderito all’appello anche l’attuale ministro Massimo Bray, Salvatore Settis, Adriano La Regina, Cesare De Seta e Rosi Fontana. |