Il vuoto pericoloso
del mancato recupero del CNPI

da Tuttoscuola, 12.11.2013

Il precedente Governo a guida Monti non ha potuto (o voluto) prorogare per l’ennesima volta il CNPI, il massimo organo consultivo della scuola che tra le sue competenze aveva anche quella di esprimere pareri obbligatori su diversi atti ministeriali relativi agli ordinamenti scolastici e al personale scolastico.

La mancata acquisizione del parere dovuto può rendere imperfetti alcuni atti importanti del ministro, esponendoli ora a rischi di ricorsi e di blocchi delle procedure avviate.

Oltre a questo rischio di impugnativa e di contenzioso virtualmente paralizzante, c’è anche la recente sentenza del TAR Lazio che ha resuscitato un organo consultivo nazionale (il Consiglio superiore per l’istruzione), voluto nel 1999 dal ministro Berlinguer e mai costituito.

Entro 60 giorni il Miur dovrebbe avviarne la procedura di costituzione, anche se tale organo sarebbe completamente avulso dall’attuale contesto istituzionale.

Per tutte queste ragioni sarebbe stato opportuno un intervento d’urgenza per porre rimedio, se pur in via transitoria, a queste due situazioni negative: il vuoto lasciato dall’ex-CNPI e l’arrivo del Consiglio superiore.

Purtroppo il Miur non è riuscito a sfruttare l’occasione del decreto legge 104 per inserire un emendamento di salvataggio. Vista l’urgenza, potrebbe essere la legge di stabilità a offrire l’occasione del salvataggio, anche se, per il momento, non si hanno notizie di emendamenti specifici in tal senso.

Il tempo stringe e il rischio di una situazione complessivamente ostativa per la regolarità dei provvedimenti ministeriali si fa concreto.