Il prossimo Presidente Invalsi
deve essere un veggente?

di Vincenzo Pascuzzi, 30.11.2013

Novità al Miur: “un chiaro segno che nel sistema di valutazione qualcosa si muove”, così Valeria Covato conclude la sua nota riguardante la nomina del nuovo presidente Invalsi da parte del Miur (“Vertecchi e Israel salgono sulla Carrozza per l’Invalsi" - formiche.net – 29.11.2013).

Con il decreto Prot. n. 985 del 28 novembre 2013, il ministro Carrozza ha avviato la procedura nel rispetto delle norme di legge (circa una quindicina) e ne ha dato notizia con un comunicato dell’Ufficio Stampa del ministero. Alcune considerazioni con riferimento ai citati documenti.

1) Il prossimo presidente Invalsi verrà scelto dal ministro Carrozza fra una rosa di nomi. Si conferma perciò la non terzietà dell’Invalsi rispetto al Miur. Invalsi non potrà esaminare né l’operato del Ministero né la sua struttura.

2) La rosa (di nomi degli aspiranti alla Presidenza) sarà proposta da un Comitato di esperti nominato venerdì scorso, 29 nov. È un fatto positivo.

3) Gli esperti nominati sono cinque illustri professori universitari. Quattro sono di Roma, una di Cagliari! Tutto il nord e il resto del centro-sud non risultano rappresentati. Ugualmente non rappresentati docenti e presidi delle scuole superiori, medie, elementari (o secondaria e primaria). Perciò non possono dire la loro e nemmeno dare il loro contributo né direttamente, né tramite loro sindacati o associazioni. La scelta è confinata a rappresentanti dell’istruzione superiore (università) dove l’Invalsi ancora non opera valutazioni.

4) Art. 3, comma 3 del decreto n. 985 citato: agli esperti “non spetta alcun compenso o gettone di presenza o rimborso spese”. Il comitato lavorerà gratis, senza nemmeno il rimborso delle spese! Chi viene da Cagliari dovrà pagarsi volo, alloggio e vitto? È un invito a riunirsi il meno possibile e lavorare via internet?

5) Art. 2, comma 4, stesso decreto: “A tutti i candidati (alla Presidenza Invalsi) sarà chiesta la presentazione di un sintetico elaborato che illustri le loro strategie in materia di valutazione”. Miur non sa cosa vuole dall’Invalsi e lo chiede ai candidati?! E nemmeno gli aspetti relativi alle risorse economiche e ai tempi sono indicati dal Miur?! L’aspirante Presidente deve avere doti di veggente riguardo alle intenzioni del Miur e del Comitato di esperti? Oppure intenzioni, risorse, tempi sono contenuti in documenti riservati non accessibili dal pubblico? O cos’altro?