Riforma pensioni Giovannini Letta 2013:
ultimi sviluppi su quota 96 scuola,
esodati e rivalutazione

Dottor Tecnologia 15.11.2013

Le pensioni restano un argomento di strettissima attualità, nonostante il governo Letta abbia deciso di non toccare la riforma Fornero nella legge di stabilità 2013, in quanto ritenuta dal ministro del lavoro, Enrico Giovannini, fondamentale per l’equilibrio dei conti pubblici italiani.

Tuttavia novità per i pensionati potrebbero arrivare dagli emendamenti presentati dalle forze politiche all’ex legge finanziaria. E’ quello che sperano i sindacati, scesi in piazza oggi per protestare anche contro gli interventi dell’esecutivo in materia di pensioni.

Ma vediamo nel dettaglio gli ultimi sviluppi sui quota 96 del settore scuola, esodati e rivalutazione degli assegni pensionistici. I primi sono in attesa di conoscere i risultati relativi al censimento compiuto dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca; stando alle indiscrezioni provenienti da diversi siti internet che si occupano di istruzione, coloro che rientrerebbero in questa categoria di lavoratori sarebbero 4 mila di cui 500 disposti a continuare a lavorare.

Intanto si avvicina a grandi passi la data del 19 novembre quando la Corte Costituzionale si esprimerà su un singolo caso che farà da giurisprudenza per tutti gli altri. Letta e i ministri interessati sembrano siano in attesa delle decisioni della Consulta per prendere le iniziative necessarie a risolvere la questione dei quota 96.

Inoltre potrebbe esserci un aumento degli esodati salvaguardati se si trovassero le risorse necessarie: ricordiamo che finora nel DDL di stabilità circa 6 mila lavoratori della categoria dei prosecutori volontari hanno visto risolto il loro problema.

Infine per quanto concerne la rivalutazione delle pensioni in base al costo della vita sembra che sia la maggioranza che il governo siano orientati a rivedere il parziale blocco della indicizzazione previsto fino ai 3 mila euro lordi mensili.

La fonte di discussione sono le coperture finanziarie che secondo il Pd dovrebbero giungere da un allargamento della platea delle pensioni d’oro chiamate a devolvere un contributo di solidarietà pari al 5%: si passerebbe da assegni pensionistici superiori a 150 mila euro a quelli maggiori di 90 mila euro; mentre per il Pdl le coperture arriverebbero da una rottamazione delle cartelle esattoriali e da un incremento della tassazione sulle rendite finanziarie.

Intanto sembra rientrato l’allarme sui conti dell’Inps lanciato nella giornata di ieri dal Presidente dello stesso ente previdenziale, Antonio Mastrapasqua. Tuttavia in un comunicato Massimo Vivoli, presidente Fipac Confesercenti, dichiara: ”Ci allarmano le preoccupazioni riguardo a una materia così delicata come quella relativa alla previdenza. Non vogliamo che, ancora una volta, a pagare per il combinato tra Legge Fornero e il buco dell’ex ente di previdenza siano solo pensionati e lavoratori”.