Quel “pasticciaccio”
del liceo breve targato Carrozza
di Vincenzo Pascuzzi, 12.11.2013
Succedono cose e fatti incredibili, impensabili, lunari,
extraterrestri. Solo da noi un ministro, quello dell’Istruzione,
Università e Ricerca, il Prof. Ing. Maria Chiara Carrozza può
dichiarare: "…. abbiamo attivato una casella email, istruzioneriparte@miur.it per
ascoltare le vostre idee e i vostri suggerimenti su come si possa
riportare istruzione, formazione e ricerca al centro del dibattito
politico …. “ (1). Un ministro che aveva attivato, già prima della
sua nomina a responsabile del Miur, una pagina facebook ben
frequentata con centinaia di post al giorno. Pagina che però il
ministro stesso segue pochissimo o non segue affatto – non è
interessata, non ha tempo? – e che non commenta mai o lo fa
rarissimamente e che perciò farebbe meglio a chiudere (2).
Ma veniamo al titolo di questa nota: il c.d. liceo breve - ridotto a
soli quattro anni - avviato in versione sperimentale in alcune
scuole lombarde. Alcuni ne sono sicuramente entusiasti, altri
perplessi, altri ancora decisamente contrari. È in atto il
confronto.
Pur senza necessariamente scegliere, né schierarsi pro o contro una
o l’altra delle opzioni indicate, può essere utile individuare e
proporre alcuni aspetti peculiari e sicuramente rilevanti della
“sperimentazione” avviata; aspetti che potrebbero essere condivisi
da tutti a prescindere dell’orientamento e del giudizio di ognuno,
facilitando così il confronto fra le posizioni. Vediamo.
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Il primo aspetto è sicuramente la sperimentazione. Cosa si
intende per sperimentazione? E l’iniziativa avviata con
l’approvazione del ministro attuale Carrozza e - pare -
anche dei due precedenti Gelmini e Profumo può chiamarsi
sperimentazione? Oppure la sperimentazione è solo nominale,
di facciata, di copertura e la realtà è un’altra, diversa e
più semplice? Cioè l'esito sicuramente positivo della
sperimentazione è già scontato, tanto che forse non sarà
necessario nemmeno verificarlo.
Una sperimentazione è una procedura nuova, proposta,
progettata e poi attuata rispetto a delle scelte, a delle
ipotesi, a degli obiettivi individuati ed esplicitati. La
sperimentazione ha un suo svolgimento nel tempo che va
monitorato mediante significativi indicatori e parametri
numerici e quantificabili, in base ai quali eventualmente
può essere, la sperimentazione stessa, modificata in corso
d’opera. Gli stessi indicatori e parametri alla fine
testimonieranno il successo o l’insuccesso della nuova
procedura (3) (4).
Se si tratta di una sperimentazione con tutti i requisiti
richiesti, Miur e istituti coinvolti devono comunicarlo e
informare in dettaglio. La tanto lodata trasparenza! |
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Il secondo aspetto è costituto dal CNPI, e dal suo parere
OBBLIGATORIO che serve al Miur per autorizzare le
sperimentazioni. L’allora ministro Profumo non ha provveduto
– benché richiesto - a prorogare il CNPI e il CNAM e non per
dimenticanza ma per scelta (5).
Pertanto la autorizzazione alla sperimentazione concessa ai
tre istituti paritari privati lombardi risulta illegittima
(vedere in particolare: D.lvo 297/94 – art. 25; D.P.R.
275/99 – art.11; D.lvo 233/99 ancora privo di atti
applicativi; sentenza del TAR Lazio n. 4375 del 15/10/2013).
Prima o poi la questione si porrà e allora FORSE –
supportata magari da manifestazioni e proteste di genitori e
alunni interessati - sarà necessaria una opportuna sanatoria
retroattiva. |
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Il terzo aspetto è costituito dal fatto che la
sperimentazione avviene solo nelle scuole private e non in
quelle pubbliche. È chiaro che le prime possono sperimentare
in condizioni particolari e privilegiate: una specie di
serra didattica climatizzata con tutti o molti conforti che
le seconde, le scuole pubbliche, non hanno e non osano
nemmeno sognare. Una delle scuole interessate pubblicizza
sul suo sito: “Tutte le classi sono luminose, pulite e
dotate di ogni servizio necessario …. Ogni studente dispone
di un armadietto personale …. ogni aula dispone di: LIM,
Proiettore, Connessione in fibra ottica, Altoparlanti,
Registro elettronico, Possibilità di trasmettere in
streaming video ogni lezione tramite Round Table,
Connettività Wi-Fi, ….”
Anche il Corriere aggiunge: “ …. ci sono classi da
venti studenti, metà degli insegnanti madrelingua inglese,
lavagne luminose e iPad, anche lezioni in videochat per gli
studenti in stage all’estero: l’offerta è ricca, ma è una
scuola privata, le famiglie pagano rette da novemila euro
all’anno” (6), e si domanda: “Possibile replicare questo
modello nella scuola pubblica?” (6) |
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Al quarto posto possiamo mettere i pro e i contro, cioè
vantaggi e svantaggi, e per chi si verificano.
Se l’iniziativa avrà successo, i vantaggi saranno per
i ragazzi che terminano prima gli studi e potranno lavorare
e guadagnare in anticipo; le famiglie risparmieranno un anno
di rette: “paghi 4 e prendi 5”, se però le rette stesse non
aumenteranno. Le scuole private ne guadagneranno in immagine
e in competitività rispetto alle scuole statali.
Sicuramente il Miur, estendendo la riduzione di un anno alle
statali, conta di recuperare qualcosa come un miliardo e
mezzo di euro l’anno (7), somma che corrisponde al taglio di
circa 40.000 cattedre. Miur nega ma lo fa solo per pudore o
per vergogna e non è credibile.
Ma gli svantaggi potrebbero esserci anche per quegli
studenti che, non riuscendo a reggere il maggior carico di
lavoro, risulteranno bocciati o addirittura nella condizione
di abbandono scolastico. E ciò soprattutto nelle statali,
nelle quali già adesso un 20-25% di giovani per giungere al
diploma ha bisogno di un anno in più; infatti circa 100.000
giovani si diplomano non a 19 ma 20 o più anni d’età.
Sicuramente tutti i frequentanti il liceo breve (o liceo ….
“quattrino”) dovranno sopportare percorsi più gravosi e
rinunciare ad altre attività. Il direttore di una delle
scuole interessate precisa che nel primo biennio le ore
settimanali di lezione saranno 34 invece delle 27 del liceo
tradizionale, mentre nel secondo biennio saranno 35 ore
invece di 30 (8). L’aggravio di orario mattutino, che è del
20-25% , si ripercuote doppiamente sulle ore disponibili per
lo studio individuale. Bisognerà studiare di più avendo meno
tempo disponibile. Chissà se e come questo aspetto è stato
preventivato nel progetto di sperimentazione? Infine,
ricordiamo che, solo qualche anno fa, Gelmini procedeva in
direzione opposta, puntava alla “razionalizzazione della
spesa” proprio riducendo le ore di lezione e sopprimendo le
sperimentazioni (9). La scuola è una fisarmonica? |
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Quinto e ultimo aspetto è l’emulazione dell’Europa che viene
invocata strumentalmente - in mancanza di altri argomenti e
quando fa comodo - e calata nella discussione quasi fosse
l’asso di briscola. Più che una furbizia, questa invocazione
sta diventando un vizio perché l’emulazione risulta sempre
generica e selettiva: si sceglie solo l’aspetto che conviene
occasionalmente in quel momento, si prescinde dagli altri,
né si considerano gli altri parametri del contesto, viene
costantemente sottaciuto il confronto fra la percentuale di
Pil destinato alla scuola dall’Italia rispetto alle medie Ue
o Ocse (nel 2011: 4,2% a fronte di una media del 5,3%).
Nel caso specifico in questione: “Terminano tutti i
tipi di scuola a 19 anni in Bulgaria, Danimarca, Estonia,
Lettonia, Lituania, Polonia, Slovenia, Slovacchia, Finlandia
e Svezia, in Germania il liceo e alcuni professionali, in
Scozia solo questi ultimi. Nella Repubblica Ceca, in
Lussemburgo e Romania la maggior parte delle scuole arriva a
19 anni” (7). |
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LINK
(1) Dl istruzione approvato, non è che il punto di partenza. E
il Ministro attiva una e-mail di ascolto. Inviate i vostri
suggerimenti
http://www.orizzontescuola.it/node/36442/
(2) Maria Chiara Carrozza non è la ministra del “Divino
Amore….”: tanti messaggi sulla sua pagina Facebok rimangono inevasi
http://www.orizzontescuola.it/news/maria-chiara-carrozza-non-ministra-del-divino-amore-tanti-messaggi-sulla-sua-pagina-facebok-rim
(3) Sperimentazione, ma di che parliamo?
http://www.edscuola.eu/wordpress/?p=31518
(4) La sperimentazione nella scuola
http://www.indire.it/ccs/wp-content/uploads/2012/02/campomori_mat.pdf
(5) Il ministro Profumo non proroga il CNPI e il CNAM
http://www.flcgil.it/universita/afam/afam-il-ministro-profumo-non-proroga-il-consiglio-nazionale-dell-alta-formazione-artistica-e-musicale.flc
(6) Parte il liceo breve, al San Carlo il diploma in 4 anni
https://apps.facebook.com/corrieresocial/scuola/secondaria/13_ottobre_24/parte-liceo-breve-san-carlo-diploma-4-anni-50b9df0e-3c7d-11e3-b96f-84c91179c77b.shtml
(7) Dopo Invalsi, liceo a quattro anni: privati di scuola
http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/11/01/dopo-invalsi-liceo-a-quattro-anni-privati-di-scuola/763639/
(8) Non e' vero che con il liceo di 4 anni si riduce il
personale
http://rstampa.pubblica.istruzione.it/utility/imgrs.asp?numart=28SOQR&numpag=1&tipcod=0&tipimm=1&defimm=0&tipnav=1
(9) Gelmini: riduzione delle ore di lezione
http://www.consorzioparsifal.it/news/n2020_p1/scuola-gelmini-riduzione-delle-ore-di-lezione.html
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