Ragazzine squillo Pasquale Almirante, La Sicilia 17.11.2013 Si sprecano i richiami e gli appelli, le opinioni e i sentimenti di abominio e di scandalo dopo i casi delle ragazzine "doccia o squillo", disposte a prostituirsi in cambio di soldi o di droga o di ricariche telefoniche. E sprecandosi infastidiscono perché fanno intravvedere una sorta di benda puritana che improvvisamente viene strappata, mostrando così una sorta di degrado immorale di cui non si avrebbe mai avuto percezione. Tuttavia è da anni che associazioni come "Save the Children" denunciano questi fenomeni, di degrado e di abbandono, nella indifferenza generale, mentre alcune inchieste giornalistiche hanno messo in chiaro ciò che succede nelle periferie degradate delle grandi città, dove sono gli stessi genitori ad accompagnare in strada i figli, maschi e femmine. Una sciamatura notturna di minori che poi impedisce ai ragazzi di frequentare le scuole, mentre le mamme si trasformano in magnaccia e ai professori tocca invece il compito di recuperare dove è possibile. Ma forse quelle realtà, dove povertà e ignoranza, imbarbarimento e miseria, per colpe di una politica impotente, sono padroni, non toccano l'opinione pubblica, né i commentatori, né i maestri del pensiero. E ancora: quanti bambini lasciano la scuola per lavorare o per spacciare o per prostituirsi o per essere manovalanza della delinquenza organizzata? Chi si è stracciato le vesti quando oltre il 30% degli scolari del sud abbandona la scuola ogni anno per causa magari di bocciature o di rifiuto della istituzione stessa che tende a rigettare i diversi? Quali interventi seri sono presi, e non solo dal governo, ma anche da parte di quelle scuola a rischio o di frontiera? Nello stesso tempo in un periodo di escort d'alto bordo che vantano successi e compensi stellari, che frequentano gli alti papaveri della finanza e località esclusive, regolarmente esaltati da Tv e media, perché mai costoro non possono diventare modello per ragazzine un po' più vispe e un po' più intraprendenti e anche forse un po' meno curate dalle famiglie? Una indagine ha rivelato che un buon 15% di studenti ha avuto relazioni a pagamento con le proprie compagne di scuola, ma nessuno ha chiesto loro perché lo facessero, e se il loro comportamento, da cliente con la prostituta, non fosse meno deprecabile delle baby squillo. |