BES e dintorni. I fuochi d'artificio si spengono?

di Domenico Sarracino, Pavone Risorse 25.10.2013

"Continuate a fare quello che avete sempre fatto.."

Così pare che ora vadano dicendo i soloni che hanno pontificato finora su questo tema contrabbandandolo come la nuova frontiera della scuola, scoprendo l'acqua calda e dimenticando di dire qualcosa di nuovo sulle concrete condizioni di attuazione...

NO, la spinta a fare una scuola inclusiva, che dia a ciascuno secondo i suoi bisogni, deve continuare al di là delle devianti complicazioni portate dalla normativa Bes. Mi fa veramente rabbia nel nostro Paese e nella scuola questa memoria corta, questo cancellare quello che si è fatto o tentato e soprattutto le difficoltà e i limiti che si sono incontrati, spostando o credendo  o facendo finta di spostare l'asticella un poco più avanti.

Chi sta nella scuola da un po' di tempo, e dovremmo essere i più, sa che l'impegno per l'inclusione non nasce oggi, ma - come hanno osservato in tanti -  viene da lontano. Richiamo il lavoro - il tentare e ritentare - che tanta gente della scuola ha fatto su questo terreno a seconda delle circostanze, delle risorse, delle sensibilità, dei contesti...Più concretamente, ma quando nei CdC esaminavamo la situazione dei singoli alunni, cosa facevamo poi? Per esemplificare, io (scusate l'io) di fronte alle difficoltà/problematiche del tale alunno chiedevo a me ed ai docenti: cosa possiamo fare per lui?

E  sollecitavo a stabilire accordi, impegni, scadenze che riguardavano gli adattamenti dei programmi, accorgimenti nei metodi didattici, colloqui con l'alunno e/o la famiglia,  corsi di recupero ed attività integrative, occasioni di valorizzazione, assunzioni di incarichi, forme di aiuto reciproco, supporti nell'extrascuola con l'aiuto del Comune...Abbiamo fatto tutto e risolto il problema?

No, di sicuro, anche perchè queste sono sfide che non si vincono mai in via definitiva e perchè occorrono il continuo  affinamento delle tecniche didattiche e degli strumenti di lavoro attraverso buone pratiche di aggiornamento-formazione, più ampi orari scolastici e tempi più distesi, classi meno affollate, contesti e strutture più adeguate.

Perciò  ora che i fuochi d'artificio tendono a spegnersi,   che si dica continuate a fare come avete sempre fatto mi indigna un poco. Invece bisogna fare di più, senza perdersi in:  "è Bes o non è Bes", in questa scuola sì e perchè in quell'altra no":  guardiamo in faccia  l'alunno, chiediamoci di cosa ha bisogno e cosa possiamo fare per aiutarlo a crescere come persona e come cittadino. E passiamo ai fatti.