Scandalo a Bologna per una presunta “classe ghetto”. dal Gruppo di Firenze per la scuola del merito e della responsabilità, 5.11.2013 Una scuola bolognese ha deciso di mettere in una classe speciale temporanea alcuni ragazzi stranieri, in modo da trasferirli nelle classi normali via via che imparano la nostra lingua. E naturalmente “insorgono” tutti quelli che sentono odore di “ghetto” e di “discriminazione” a ogni piè sospinto (leggi). Eppure la possibilità di far apprendere la lingua del paese ospitante per poter poi seguire le lezioni (modello cosiddetto “separato”) è una soluzione presente in ben diciannove paesi europei, cioè la grande maggioranza. A questo scopo vengono previste classi temporanee, da pochi mesi a un anno (solo eccezionalmente si va oltre). Il motivo lo capiscono anche i bambini: i nuovi arrivati non capirebbero nulla e così la loro integrazione sarebbe solo apparente, realissima invece quell’emarginazione che a parole si vorrebbe evitare. La tabella che si può leggere sul sito dell’Indire fa una panoramica della situazione europea. Molti stati hanno più modelli di sostegno all’apprendimento della lingua, in modo da adattare la soluzione alla diversità dei problemi. L’Italia ne ha uno solo: tutti subito in classe, con qualche ora di lingua in più all’interno dell’orario scolastico. |