«Il giudice ci ha dato ragione ma non ci pagano»

di R. Ian. Il Gazzettino, 13.11.2013

Hanno vinto la causa quindici mesi fa, ma finora non hanno visto nemmeno un quattrino. Poco conta che la sentenza emessa dal tribunale di Venezia - Sezione lavoro - li citasse uno ad uno con tanto di nome e cognome e cifre da liquidare. Tutte somme di denaro che, a seconda dell’anzianità di servizio, variano dai due ai diecimila euro.

Una causa legale, la loro, sponsorizzata dalla Gilda veneziana al fine di far riconoscere gli scatti di anzianità anche agli insegnanti precari. In trenta quelli che hanno avuto ragione davanti al giudice che nell’estate del 2012 aveva riconosciuto agli insegnanti la progressione di carriera ed aveva anche stabilito che venisse liquidato il pregresso. Il giudice ha dato ragione a tutti e trenta e ora ce ne sono altri cinquecento pronti a partire con la causa, forti della vittoria dei colleghi che hanno fatto da apripista. Peccato però che dall’estate del 2012 ad ora siano passati quindici mesi e non siano ancora stati liquidati.

«È la Ragioneria dello Stato che ci deve pagare quanto previsto dalla sentenza emessa dal giudice - spiega Alessandra Michieletto della Gilda veneziana - ma ci sono stati una serie di ritardi nella comunicazione che ha impedito che questo avvenga. L’ufficio provinciale ha comunicato al regionale solo quest’estate la sentenza esecutiva e ora, dopo più di una anno, la cosa è arrivata alla Ragioneria di Stato che si è presa sessanta giorni di tempo. È inoltre assurdo che il diritto alla progressione di carriera valga solamente per i ricorrenti, costringendo altri cinquecento insegnanti a fare una causa legale. Così come partiranno le cause se non ci verranno monetizzate le ferie non godute come ci spetta per legge».

Quello degli scatti di anzianità è un tema "caldo" anche per gli insegnanti di ruolo. Gli scatti del 2011, liquidati lo scorso anno, sono stati pagati con i fondi di istituto. E se la cosa si ripeterà anche per il 2012 le scuole rimarranno senza risorse da usare per altre attività, come progetti didattici, laboratori e approfondimenti. (r.ian.)