“Aule sicure? Non caricare
i docenti di responsabilità”
Il sottosegretario Rossi Doria: siano coinvolti
gli Enti locali
La Stampa 23.11.2013
La responsabilità della sicurezza nelle scuole dev’essere divisa in
modo equilibrato. I docenti, che non sempre hanno competenze
specifiche, non possono essere caricati di responsabilità: devono
essere affidate a vari livelli, enti locali compresi». Nel giorno
del corteo studentesco a Rivoli per ricordare i 5 anni dal crollo di
un soffitto al liceo Darwin sotto il quale perse la vita Vito
Scafidi, il sottosegretario all’Istruzione, Marco Rossi Doria, parla
di un «momento di incontro importantissimo».
In che senso?
«Nel senso che alla manifestazione erano presenti tutti, dal governo
a Libera, dai sindaci ai parlamentari piemontesi, dagli insegnanti
agli studenti del liceo, fino ai familiari di Vito e dell’altro
ragazzo rimasto ferito. Tutti mossi nella stessa direzione».
Una partecipazione all’unisono che
segue però tante polemiche per una sentenza ritenuta ingiusta. Come
giudica la sentenza Darwin?
«Le sentenze non si commentano. Posso dire che sulla sicurezza
stiamo riflettendo: chi ha maggiori responsabilità e competenze
dovrebbe rispondere a un maggior numero di compiti. Questo è un
Paese in cui c’è molto da riparare, anche negli stati d’animo. Il
ministro Carrozza ha presentato decreti in materia di sicurezza che
hanno ricevuto il plauso di tutti».
Il punto è che i fondi per l’edilizia
scarseggiano e molte scuole non sono in regola. Che cosa può
garantire il governo, sul fronte economico?
«Il Decreto del Fare ha destinato 150milioni già cantierizzati.
Sempre nello stesso decreto ne sono previsti altri 300, tramite
Inail, per il triennio 2014-2016. L'altro decreto, Scuola, dà la
possibilità alle Regioni di accedere a mutui trentennali a tassi
agevolati, con gli oneri di ammortamento a carico dello Stato.
Infine abbiamo messo a bando 10 milioni di euro per i piccoli
interventi, quelli di messa a norma per ottenere i certificati di
agibilità: le richieste sono state subito moltissime. Soldi veri,
cioè immediatamente disponibili».
Qual è la situazione delle nostre
scuole? Esistono edifici vecchissimi, altri riadattati...
«La situazione è a macchia di leopardo, e il Piemonte non è tra le
peggiori. Il 44 per cento degli edifici scolastici è stato costruito
nel ventennio 1961-1980, il 25 per cento dopo il 1980. Nel 14 per
cento dei casi si tratta di strutture non nate per diventare scuole,
ma riadattate».
E sul fronte della sicurezza? O
meglio: del rischio. Quali sono i numeri?
«Circa il 90 per cento degli istituti scolastici ha dichiarato il
possesso del documento di valutazione dei rischi, ma solo il 17 per
cento è in possesso del certificato di prevenzione incendi. Il 66
per cento delle scuole ha un impianto idrico antincendio, solo il 49
per cento una scala esterna di sicurezza. L’impianto elettrico è
conforme in sei scuole su dieci».
Ha incontrato la madre di Vito Scafidi,
durante la marcia?
«Le ho parlato al termine , ma non è stata la prima volta che ci
siamo incontrati. Ci chiede di vigilare, perché le scuole siano
sicure».