Per favore, ha un'idea per la scuola? di Francesco di Lorenzo, Fuoriregistro 22.11.2013 La notizia è questa: la Commissione Europea ha aperto una procedura di infrazione contro l'Italia perché il nostro Paese non ha rispettato la direttiva Ue sul lavoro a tempo determinato. In breve, in Europa se ne sono accorti, non è possibile utilizzare i precari, nel nostro caso della scuola, per anni, facendogli fare lo stesso lavoro di tutti gli altri ma mantenendoli in una condizione da sottocategoria, con meno diritti e con un contratto di lavoro diverso. Nel corso di questi anni si sono già sentiti casi isolati di ricorsi vinti da singoli docenti appellatisi proprio a questa direttiva europea, ma ora sembra che la situazione sia un poco diversa, o quantomeno questa volta include una quantità di persone maggiore. Tra il ministero che cercherà di arrabattare una linea di difesa che a mente razionale e fredda sarà in ogni caso insostenibile e i sindacati che appoggeranno con varie gradazioni la direttiva europea, staremo a vedere nel prosieguo della vicenda che cosa accadrà.
Una considerazione però va fatta: una condizione di precariato del
personale scolastico come la nostra non ha eguali in altri sistemi.
Il problema lo abbiamo fatto incancrenire per mancanza di una
programmazione e quindi di una visione generale dell'istruzione, e
questo contrasta in modo abnorme con lo stare in Europa. Cioè, stare
in Europa non significa poter fare quello che si vuole e rimandare
all'infinito i problemi scottanti e seri da risolvere. A conferma
della nostra malattia, il fatto che il governo delle larghe intese
non intende affrontare nessuna questione del genere. Per caso, il premier Letta non ha qualche idea in proposito da offrirci?
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