Quota 96: nuova legge Ghizzoni ammessa
ma con modifiche. Corte Costituzionale e sentenza. Novità,
aggiornamenti,ultime notizie
Pubblicità La vicenda dei quota 96 è stata
affrontata dai giudici della Consulta. Mentre si resta in attesa
della pronuncia, prosegue il nuovo iter legislativo.
di Marcello Tansini, webmasterpoint,
22.11.2013
AGGIORNAMENTO: La nuova legge per quota 96 Ghizzoni-Marzana è stata
ammessa e approvata anche in sede di Commissione Lavoro, ma con
alcune modifiche che vi segnaliamo analiticamente qui di seguito:
Art. 1.
1. All'alinea del comma 14 dell'articolo 24 del decreto-legge 6
dicembre 2011, n.201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22
dicembre 2011, n.214, dopo le parole: «ad applicarsi» sono inserite
le seguenti: «al personale della scuola che matura i requisiti entro
l'anno scolastico 2011/2012, ai sensi dell'articolo 59, comma 9,
della legge 27 dicembre 1997, n.449, e successive modificazioni,».
2. Il beneficio di cui al comma 1 è riconosciuto nel limite massimo
di 4.000 soggetti e di 35 milioni di euro per l'anno 2014, di 106
milioni di euro per l'anno 2015, di 107,2 milioni di euro per l'anno
2016, di 108,4 milioni di euro per l'anno 2017 e di 72,8 milioni di
euro per l'anno 2018. L'INPS provvede al monitoraggio delle domande
di pensionamento inoltrate dai lavoratori di cui al comma 1 che
intendono avvalersi dei requisiti di accesso e del regime delle
decorrenze vigenti prima della data di entrata in vigore del
decreto-legge 6 dicembre 2011, n.201, convertito, con modificazioni,
dalla legge 22 dicembre 2011, n.214, sulla base della data di
cessazione del rapporto di lavoro. Qualora dal monitoraggio risulti
il raggiungimento del limite numerico delle domande di pensione
determinato ai sensi del primo periodo del presente comma, l'INPS
non prende in esame ulteriori domande di pensionamento finalizzate
ad usufruire dei benefìci previsti dalla disposizione di cui al
medesimo comma 1.
3. Per i lavoratori che accedono al beneficio di cui al comma 1, ai
fini della liquidazione del trattamento di fine rapporto, comunque
denominato, si applicano le disposizioni di cui all'articolo 2,
comma 11, lettera a), numeri 1) e 2), del decreto-legge 6 luglio
2012, n.95, convertito, con modificazioni, nella legge 7 agosto
2012, n.135.
4. Agli oneri derivanti dall'attuazione della presente legge,
valutati in 35 milioni di euro per l'anno 2014, 106 milioni di euro
per l'anno 2015, 107,2 milioni di euro per l'anno 2016, 108,4
milioni di euro per l'anno 2017 e 72,8 milioni di euro per l'anno
2018, si provvede parzialmente utilizzando i risparmi
complessivamente conseguiti a valere sulle autorizzazioni di spesa
relative al Fondo di cui all'articolo 1, comma 235, primo periodo,
della legge 24 dicembre 2012, n.228, e successive modificazioni,
come rideterminate, da ultimo, dall'articolo 2, comma 7, del
decreto-legge 31 ottobre 2013, n.126.
L'udienza in Corte Costituzionale sulla questione dei
quota 96 c'è stata. Ora si attende di conoscere la decisione dei
giudici che hanno esaminato con attenzione l'ordinanza del tribunale
di Siena con cui veniva confermato che la cessazione dal servizio
avesse effetto dalla data di inizio dell'anno scolastico, il 1°
settembre di ogni anno, a differenza di quanto accade negli altri
comparti lavorativi. Come ha fatto notare l'avvocato Domenico Naso,
la legge Fornero è intervenuta incidendo su un diritto acquisito,
"stravolgendo una normativa di settore, da considerarsi speciale
rispetto al resto dei comparti del pubblico impiego".
Nel corso dell'udienza, è stato dichiarato ammissibile l'intervento
dell'INPS
nel giudizio costituzionale anche se assente nell'originario
giudizio dinanzi al Tribunale di Siena. Tirata in ballo anche la
normativa europea, rispetto alla quale sarebbe stata aperto un
fascicolo contro l'Italia, secondo cui non deve esserci disparità di
trattamento tra lavoratori pubblici e lavoratori privati in
relazione a qualsiasi aspetto del rapporto lavorativo, compresa la
questione della maturazione del diritto a pensione, con riferimento
all'età anagrafica.
In buona sostanza da una parte c'è la necessità di tenere conto
della situazione economica dello Stato, dall'altro quello di
garantire i diritti dei lavoratori e le legittime aspettative.
In attesa che la Consulta emetta la sentenza, prosegue l'iter
legislativo. il nuovo testo base del disegno di legge sugli
esodati del mondo della scuola, la cui relatrice è Manuela
Ghizzoni del Partito Democratico, finirà oggi, giovedì 21 Novembre
2013, in Commissione Lavoro con la richiesta di una nuova relazione
tecnica alla Ragioneria dello Stato. Ma, come sempre, occorre fare i
conti con le finanze statali.