L’Istruzione Superiore Fraintesa

di Derek Bok, Il Sole 24 Ore 11.11.2013

CAMBRIDGE – Da quando gli economisti hanno messo in luce quanto le università contribuiscano alla crescita economica, i politici prestano molta attenzione all’istruzione superiore. Nel fare ciò, tuttavia, hanno spesso un’opinione distorta del ruolo delle università tanto da compromettere le loro politiche.

Ad esempio, il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha più volte sottolineato la necessità di aumentare la percentuale di giovani americani che conseguono una laurea. Questo è senza dubbio un obiettivo interessante che può contribuire alla prosperità nazionale ed aiutare i giovani a realizzare il sogno americano. Eppure gli economisti che hanno studiato la relazione tra istruzione e crescita economica confermano ciò che il senso comune suggerisce: non è tanto importante il numero dei laureati quanto l’efficacia con cui gli studenti sviluppano le abilità cognitive, come il pensiero critico e le capacità di problem-solving.

Il mancato riconoscimento di questo punto può avere conseguenze significative. Dato che i paesi abbracciano l’istruzione superiore di massa, il costo di mantenimento delle università aumenta notevolmente rispetto a un sistema di élite. Dato che i governi hanno molti altri programmi di sostegno - e che le persone oppongono resistenza all’aumento delle tasse- diventa sempre più difficile trovare i soldi per pagare un tale sforzo. Le università devono quindi cercare di fornire una formazione di qualità per un maggior numero di studenti, spendendo meno soldi possibile.

È difficile la realizzazione contemporanea di tutti e tre gli obiettivi – qualità, quantità ed efficienza nei costi-, e la probabilità di compromesso è grande. Considerato che i tassi di laurea e della spesa pubblica sono facili da calcolare, è probabile che sia la qualità educativa, di difficile misurazione, l’obiettivo sfuggente. Nessuno è tenuto a sapere -e quindi nessuno può essere ritenuto responsabile- quando i tassi di laurea aumentano ma gli auspicati benefici economici non si materializzano.

Un secondo equivoco da parte dei politici è che l’unico vantaggio importante derivante dall’istruzione superiore sia l’opportunità che essa fornisce ai laureati di trovare un lavoro borghese e di contribuire alla crescita economica e alla prosperità. Ma, sebbene questo contributo sia importante, non è l’unico che conta.

Oltre a trovare un primo impiego, i laureati sembrano avere maggiori capacità di adattamento, rispetto a chi possiede solo un diploma di scuola superiore, nel momento in cui l’economia si modifica e cambiano le esigenze del mercato del lavoro. Inoltre presentano un tasso più alto di partecipazione al voto, sono maggiormente impegnati in attività civiche, commettono meno crimini, educano meglio i loro figli, e si ammalano meno frequentemente, in quanto adottano uno stile di vita più sano.