Nella legge di stabilità riforma epocale per la scuola. Sindacati sul piede di guerra: no ai colpi di mano di Alessandro Giuliani, La Tecnica della Scuola 15.11.2013 Nella legge di stabilità riforma epocale per la scuola. Sindacati sul piede di guerra: no ai colpi di mano. Previste modifiche su organizzazione scolastica, stato giuridico del personale, reclutamento (tornano i corsi-concorsi) e tanto altro. Le proteste piccate di Gilda, Anief e Flc-Cgil: così non va, si scavalca il Parlamento e si ignora totalmente il mondo della scuola. La mobilitazione è dietro l’angolo. I sindacati della scuola tornano a farsi sentire. Dopo le proteste, con scioperi di un’ora indetti dai Confederali per il blocco dei contratti e la mancanza di investimenti per il settore, stavolta i malumori arrivano per la legge delega su istruzione università e ricerca. In base alla quale il Governo si appresterebbe a varare una forte riforma al settore dell’Istruzione, incidendo pesantemente sull’organizzazione scolastica e sullo stato giuridico del personale.
A dirlo, senza giri di parole, è stato Rino
Di Meglio, coordinatore nazionale della
Gilda degli Insegnanti,
intervenuto il 15 novembre Salerno all'assemblea di oltre 300
delegati Rsu della Campania.
Sul piede di guerra c’è anche l’Anief, secondo cui “il Governo
intende adeguare la normativa italiana alla giurisprudenza
comunitaria (obiettivo nobile), ma nello stesso tempo ha intenzione
di riscrivere un nuovo testo unico sui comparti della conoscenza.
L’esecutivo Letta – sostiene il sindacato autonomo - si appresta ad
approvare diversi decreti legislativi, che declassano gli organi
collegiali, intervengono illegittimamente su stato giuridico e
trattamento economico del personale, riscrivono le regole per
l’accesso alla docenza con l’introduzione del corso-concorso beffa
nelle scuole, riducono il numero di ricercatori, assegnisti di
ricerca e il numero dei partecipanti alle abilitazioni scientifiche
nazionali i cui criteri di selezione e valutazione saranno
riformulati”. Ci sono poi le parole di Domenico Pantaleo, segretario generale Flc-Cgil, che annuncia l’avvio di "una mobilitazione continua e incisiva."Domenico Pantaleo, il segretario: "l'ulteriore colpo ai diritti dei lavoratori e delle lavoratrici pare sia contenuto in un disegno di legge delega su istruzione università e ricerca. E se il buongiorno si vede dal mattino, quanto contenuto in alcune parti del decreto legge 104/2013 in termini di aumento dei carichi di lavoro e quindi di peggioramento del contratto nazionale, conferma il tentativo di cancellare parti significative del contratto nazionale e della contrattazione". Pantaleo conclude con un appello al Governo: si fermi e “avvii il confronto per rinnovare i contratti nazionali: i colpi di mano e gli interventi unilaterali non hanno portato fortuna ai precedenti governi né hanno migliorato la scuola, l'università, la ricerca e l'alta formazione artistica e musicale”. |