Scuola, il digitale a metà Niente obbligo di adozione degli ebook, ma fondi per il WiFi e incentivi all'acquisto di supporti digitali. Restano i dubbi sulla sostenibilità delle innovazioni per le singole scuole. di Claudio Tamburrino, Punto Informatico 8.11.2013 Roma - Il Parlamento ha approvato con 150 sì, 15 no (Lega Nord che parla di un "decreto confuso") e 61 astenuti (M5S e Sel) il nuovo decreto per Scuola, Università e Ricerca. Il Ministro Maria Chiara Carrozza sottolinea in particolare la dotazione di nuove risorse al settore che la normativa prevede, in controtendenza rispetto ad anni di tagli: "Dopo anni di sacrifici e tagli alla cieca questo decreto restituisce finalmente risorse e centralità al mondo dell'istruzione". Oltre a misure sull'edilizia scolastica, alle nuove assunzioni di professioni, alla stabilizzazione di precari e a borse di studio o per il trasporto studentesco, nonché alle misure di collegamento scuola-lavoro, per quanto riguarda l'innovazione tecnologica della scuola all'interno del pacchetto di incentivi trovano spazio fondi per il wireless nelle aule ed una misura di comodato d'uso non solo per i libri di testo, ma anche per gli strumenti digitali da impiegare nella didattica. Per quanto riguarda la connessione senza fili nelle scuole secondarie, la misura sembra pronta a mettere sul piatto 15 milioni di euro spendibili subito.Inoltre, 8 milioni di euro (2,7 per il 2013 e 5,3 per il 2014) sono stati stanziati per finanziare l'acquisto da parte delle scuole di libri di testo, ebook e "supporti per la lettura di materiali didattici digitali" da dare in comodato d'uso agli alunni economicamente svantaggiati. Peraltro le scuole potranno inserirsi direttamente in questo sistema basato sui contenuti: a partire dall'anno scolastico 2014/2015 esse potranno elaborare materiale didattico digitale da utilizzare come libri di testo. Il decreto indica la procedura di produzione e prevede che la licenza con cui viene distribuito il contenuto digitale consenta condivisione e distribuzione gratuite. Il Miur, inoltre, a partire dal prossimo anno invierà agli studenti iscritti agli ultimi due anni delle secondarie di secondo grado, per via telematica un opuscolo con l'elenco delle borse di studio e dei criteri per ottenerle. Il tutto - ogni anno - entro il mese di marzo. A proposito di tempismo, il Ministro Carrozza ha dichiarato che sono "già pronti i decreti attuativi", quindi le misure dovrebbero essere adottate con una certa velocità. Per valorizzare il merito e l'eccellenza nella ricerca, la quota premiale del Fondo di finanziamento degli enti di ricerca (almeno il 7 per cento del Fondo totale) è erogata, in misura prevalente, in base ai risultati della valutazione della qualità della ricerca effettuata dall'Anvur. Tuttavia, e questa appare come la principale nota dolente della misura, mancano all'appello 41 milioni di euro da destinare alle università virtuose e mancano i 40 milioni aggiuntivi per le borse di studio, per cui il presidente della Commissione cultura al Senato Andrea Marcucci parlava della possibilità di "trovargli posto nella legge di stabilità". Queste non sono, peraltro, le uniche critiche al provvedimento: i 15 milioni previsti per l'installazione del WiFi, per esempio, lasceranno alle scuole il problema delle bollette, così quello dei registri digitali, e non è chiaro dove saranno reperiti i fondi necessari alla formazione di un corpo docente in molti casi tecnologicamente arretrato. Tutte questioni che dovranno essere le scuole ad affrontare autonomamente. Inoltre, la misura non prevede un passaggio obbligatorio a libri di testo con versione ebook, ma lascia la scelta ai singoli istituti e professori. |