Decreto Istruzione 104,
al Senato è corsa contro il tempo

di A.G. La Tecnica della Scuola 2.11.2013

L’esame del testo approvato alla Camera nella serata del 31 ottobre è stato calendarizzato in Commissione Istruzione di Palazzo Madama martedì 5 novembre alle ore 10. E il giorno dopo si replica. L’ok va dato entro lunedì 11. Oltre ai tempi ristrettissimi, i senatori hanno pure le “mani legate”: se adottano la benché minima modifica faranno decadere l’intero provvedimento.

Prenderà il via martedì 5 ottobre il tour de force in Senato per convertire in legge il D.L. del 12 settembre 2013 n. 104, recante misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca, già approvato alla Camera nella serata del 31 ottobre. Scorrendo il programma settimanale relativo ai lavori parlamentari, risulta infatti che il 5 novembre, a partire dalle ore 10, la Commissione Istruzione di Palazzo Madama prenderà in esame il cosiddetto “decreto istruzione”. Già calendarizzato l’appuntamento successivo, per il giorno dopo, stavolta alle ore 9. Sempre il 6 ottobre è prevista l’audizione del sottosegretario con delega alla diffusione della cultura e della lingua italiana all'estero sulla situazione della diffusione della nostra lingua.

Dopo l’esame della Commissione del D.L. 104, il testo passerà in Aula per l’approvazione finale. Come già rilevato su questa testata giornalistica, se i senatori vorranno portare in porto il provvedimento dovranno tenere il piede sull’acceleratore: la conversione in legge dovrà infatti essere effettuata improrogabilmente entro l’11 novembre. Praticamente, si tratterà di esaminare e approvare gli articoli del decreto “istruzione” (quelli che riguardano specificatamente la scuola, gli alunni, il personale e le famiglie degli allievi sono i primi 20) in soli cinque giorni lavorativi. A meno che gli “inquilini” di Palazzo Madama non intendano lavorare anche nel prossimo week end.

Si un punto, comunque, non si transige: i senatori potranno solo di esaminare le parti approvate dai colleghi della Camera, perché anche modificare una virgola di quel testo significherebbe sancirne la sicura decadenza.