Le colpe solo sui prof

Pasquale Almirante, La Sicilia 3.11.2013

Nel novembre 2008, un ragazzo di 17 anni, Vito Scafiti, morì sotto le macerie del controsoffitto del suo liceo, il Charles Darwin, in provincia di Torino e altri 17 ragazzi rimasero feriti. Cordoglio da parte del governo del tempo con la promessa che si sarebbero sistemati gli oltre 10.000 gli istituti a rischio, che però sono rimasti tali, tanto che Legambiente continua a denunciare che quasi la metà delle scuole non possiede le certificazioni di agibilità, più del 65% non ha il certificato di prevenzione incendi, il 36% ha bisogno d'interventi di manutenzione urgenti, il 32,42% si trova in aree a rischio sismico e un 10,67% in aree ad alto rischio idrogeologico.

A distanza di cinque anni è però arrivata la sentenza d'appello sul liceo Darwin (dopo il primo grado che condannò uno solo uno dei sette imputati), che giudica colpevoli ben sei persone tra cui i tre docenti, responsabili della sicurezza dell'istituto, mentre assolto è il funzionario della provincia di Torino. "Siamo usciamo tutti con le ossa rotte da questa sentenza, perché nessuno ci riporterà Vito", ha detto Fortunato Scafidi, il papà. "Tuttavia ci saremo rimasti assai male se fosse stato confermato il verdetto di primo grado. La morte di Vito non è avvenuta invano". Che potrebbe apparire dichiarazione comprensibile se non fosse che tra i sei condannati ci sono tre ben insegnanti, la cui unica colpa, se così si può chiamare, è quella di fare parte di una più che aleatoria "commissione sicurezza" che viene eletta da Collegio dei docenti. Una normalissima prassi che però in questo caso si è trasformata in una tragedia, mentre qualcuno dovrà spiegare a questi "colpevoli", e non solo, quale sarebbe la loro responsabilità se lo Stato non manda una lira né per la manutenzione, né per la messa in sicurezza, né per altro, compresa la carta igienica. Mai nessuno ha preso l'iniziativa di girare per le scuole, come per esempio fanno gli ispettori sulla sicurezza sul lavoro, per verificare lo stato degli edifici e quindi prendere le dovute misure in caso di "precarietà". Certamente si potrebbe chiudere la scuola, ma in questo caso si può rischiare, sia una denuncia per procurato allarme, e sia la compromissione della durata complessiva dell'anno scolastico. E di fronte a tale sentenza, qualcuno già consiglia a tutti prof eletti in tali commissioni di dimettersi.