Recuperare due punti di Pil in tre anni:
nel mirino anche la scuola

di P.A. La Tecnica della Scuola 19.11.2013

Sarebbero nel complesso 32 miliardi da recuperare tra il 2014 e il 2016, circa il triplo di quanto indicato dalla legge di stabilità

Il Sole 24 Ore dice che i 32 miliardi sarebbero il massimo di riduzione di spesa fissato dal Comitato interministeriale sulla spending review, con cui si rende permanente la revisione della spesa su tutta la pubblica amministrazione.

Gli interventi sarebbero quindi a vasto raggio: dal personale pubblico affrontando i nodi della mobilità e del turn over, agli acquisti di beni e servizi e ai costi standard, fino alla dimensione delle scuole, alla sanità e alle società partecipate incluso la Rai, Invitalia e il Poligrafico dello Stato.

La prima tappa di questo programma è il varo di un blocco di interventi all'inizio della primavera 2014. Che potrebbe però essere anticipato da alcune misure, anche prima della fine dell'anno. Non a caso si starebbe valutando un intervento da circa 1,5 miliardi da varare in tempi rapidi, magari nell'ambito della legge di stabilità. Le risorse recuperate dovrebbero andare in prima battuta alla riduzione delle pressione fiscale e poi agli investimenti e all'abbattimento del debutto.

Intanto, secondo quanto pubblica Il Sole, nel mirino anche il pubblico impiego, la sanità, i costi della politica (per Regioni, Province, Comuni e i finanziamenti ai partiti) le procedure per gli appalti pubblici e gli enti locali per i quali dovrà diventare pienamente operativo il sistema dei costi e dei fabbisogni standard ad estendere anche alle altre amministrazioni.

Ma la lente sarà rivolta anche alla scuola, a partire dalle dimensioni degli edifici e dal numero degli insegnanti di sostegno, alle carceri, le fiere, i parchi, gli archivi di Stato e gli enti lirici. Non esclusa un'analisi anche sulle pensioni, a cominciare dalle reversibilità.

Si punterà a un coordinamento della Polizia con Carabinieri, Guardia di finanza e Forestali soprattutto per ridurre il numero degli immobili utilizzati e a interventi per razionalizzare le spese per la Difesa: dalle cure termali al coordinamento con altre forze per alleggerire gli organici.