Contrordine: adesso si parla di spending review

di R.P. La Tecnica della Scuola 18.11.2013

Torna l'ipotesi di mettere mano alle dimensioni delle scuole. E si parla anche di intervenire (ma in che modo?) sull'organico di sostegno. L'impressione è che il Governo non abbia una idea chiara di dove andare a parare.

Un passo avanti e due indietro, uno a destra e uno a sinistra..

In materia di politiche scolastiche il Governo sembra sempre più in affanno. Dopo la difficile conversione in legge del Decreto 104 è circolata la notizia che il Governo stava preparando una legge delega in materia di istruzione per la revisione delle norme sugli organi collegiali e sullo stato giuridico del personale.

A distanza di poche ore il Ministero ha subito chiarito che il testo della legge delega che sta circolando è ampiamente superato (si badi che il comunicato non smentisce che c’è l’idea di varare una legge delega ma soltanto che il testo non è quello che è stato divulgato).

Nel pomeriggio del 18 novembre, però, le agenzie di stampa hanno parlato di una possibile nuova spending review che coinvolgerà anche la scuola.

Due sono i temi ai quali il Ministero dell’Economia si sta interessando: le dimensioni delle scuole e l’organico del sostegno.

Prima di esprimersi compiutamente è bene disporre di qualche elemento in più, perché le anticipazioni di cui ora disponiamo sono davvero poche.

Ma un fatto ci pare abbastanza evidente: in materia di politica scolastica il Governo sembra ormai aver perso la bussola.

I provvedimenti adottati e quelli annunciati sembrano del tutto privi di una strategia anche solo a medio termine.

Non sappiamo con esattezza cosa voglia dire intervenire sulle dimensioni delle scuole, ma è strano che il Governo non ricordi che su questa materia nel DL 104 è stato scritto che regole e criteri devono essere concordati con la Conferenza unificata.

E sul sostegno? Non ci si ricorda che l’articolo 15 del DL 104 prevede un piano per la trasformazione in organico di diritto dei posti di sostegno in organico di fatto?

Francamente viene da commentare che le idee sono davvero “poche, ma confuse”!