Banchi intelligenti, registri elettronici,
app per bambini: ecco la scuola del futuro

Grazie all'impegno di università e aziende, sono tantissimi i progetti in Italia dedicati all'apprendimento. Un panorama che fa intravedere un futuro sempre più funzionale e coinvolgente per la didattica

di Sara Ficocelli, la Repubblica scuola 16.11.2013

ROMA - Un banco capace di migliorare le capacità di scrittura, lettura e memorizzazione dei bambini disabili, per favorirne la socializzazione con i compagni di scuola e l'integrazione in classe. Un tablet programmato per rendere più interessante una lezione. Una app per capire come e quanto sta imparando un bambino. Sono solo alcune delle tante sorprendenti innovazioni tecnologiche che negli ultimi mesi hanno interessato il mondo della scuola, in Italia caratterizzato da un'impostazione didattica ancora tradizionale e penalizzato dalla mancanza di investimenti adeguati. Qualcosa però, grazie ai progetti di ricerca delle nostre migliori università e alla volontà di alcune aziende, si sta muovendo, e sono sempre più numerosi i progetti sul piatto, talmente validi da rendere finalmente ipotizzabile l'idea di un futuro moderno, funzionale e tecnologico. Anche per l'istruzione italiana.

Tra le novità più promettenti c'è appunto il banco digitale, ribattezzato SmartTrek e progettato, grazie a un finanziamento della Regione Toscana, da un gruppo di ricercatori dell'Università di Firenze coordinati da Simonetta Ulivieri, ordinario di Pedagogia generale e sociale. L'apparecchio consente allo studente di interagire con la lavagna multimediale della classe attraverso la scrittura, il disegno e l'uso di applicazioni, e permette la registrazione delle lezioni e la possibilità di rivederne alcune parti. Progettato da studenti di Scienze della Formazione, del "Centro studi e ricerche per le problematiche della disabilità" (Cespd) e del "Centro studi condizioni di rischio e sicurezza sviluppo attività di protezione civile" (Cespro) di Ingegneria, il banco è stato pensato per essere perfettamente ergonomico e integrato con le altre postazioni della classe, così da agevolare la collaborazione con tutti i compagni. "Abbiamo condotto un'indagine tra le scuole primarie e secondarie - spiega Sandra Zecchi, delegata del rettore per le questioni sulla disabilità - e abbiamo deciso di lavorare a un prototipo per bambini con disabilità agli arti inferiori". I prototipi sono stati realizzati da una ditta di Empoli, la Ceam, e testati, a partire dalla primavera 2013, per alcuni mesi in tre scuole di Firenze, Barberino del Mugello e Capannori. Con risultati positivi.

Pochi giorni fa è poi stato presentato "Eureka! Idee digitali per la scuola", progetto che punta a dotare oltre 12.000 scuole italiane, dalle elementari alle superiori, di un kit di servizi ad alto valore tecnologico e socio-educativo. Presentato al Salone dell'Educazione di Genova, nasce dalla collaborazione tra Giunti Scuola, Intel Italia e Microsoft Italia, tre aziende che si sono impegnate a dotare gli istituti di un kit di servizi, con l'obiettivo di combattere la dispersione scolastica.

I kit si basano su prodotti hardware e software in grado di rispondere alle esigenze di tutti, studenti e insegnanti. Per aiutare i ragazzi a orientarsi, verranno infatti dati loro tablet e notebook Acer basati su architettura Intel, con preinstallati sia il pacchetto Microsoft Office 365 che la suite di programmi IES (Intel Education Software), e gli stessi strumenti verranno forniti ai professori, così facilitati nell'arduo compito di rendere più accattivante una lezione.

Nelle scuole primarie, il progetto cercherà di individuare precocemente i Disturbi Specifici dell'Apprendimento (DSA) attraverso questionari di osservazione dei comportamenti del bambino, tracciando un profilo funzionale che  consentirà di avviare percorsi di potenziamento specifici, in linea con le più recenti disposizioni legislative in materia, con le linee guida del MIUR sul diritto allo studio e con la normativa sui Bisogni Educativi Speciali (BES).

Sempre per i più piccoli, altra novità interessante è Little Smiling Minds, un programma educativo ideato in collaborazione tra Focus e Digital Accademia, con la supervisione della psicologa educativa Daniela Lucangeli, che ha lo scopo di unire il gioco all'apprendimento attraverso le app, strumenti semplici e sempre più diffusi anche tra i bambini. La novità di queste applicazioni è infatti che, mentre i bambini giocano, i genitori accedono a un'area pensata per loro dove possono comprendere in modo semplice cosa il figlio ha appreso e in che modo far progredire la sua intelligenza. Maestre, mamme e papà potranno accedere al servizio semplicemente scaricando l'applicazione ed è probabile che tra qualche anno sarà questo uno dei principali strumenti didattici usati in asili e materne.

Last but not least, questo sarebbe l'anno del "Registro elettronico", applicazione web studiata per la digitalizzazione del registro di classe e del docente e per condividere le informazioni su tutte le attività didattiche svolte in classe (programma, assenze-ritardi-uscite anticipate, note disciplinari, scrutini, obiettivi formativi e argomenti trattati...), che permette a famiglie e studenti di consultare i dati di propria pertinenza e fruire di una serie di funzionalità a loro riservate. Per gli insegnanti di tutta Italia rappresenta una vera e propria rivoluzione e, chiudendo un occhio sugli inevitabili primi intoppi dovuti alla fase di rodaggio, il passaggio dal mondo di carta e penna a quello digitale è ormai obbligato.

Un po' di nostalgia per il quadernone blu foderato di cartone, che tanti romanzi ha ispirato, da Cuore di De Amicis a Fuori registro di Starnone, è inevitabile. Ma di fronte ai vantaggi della tecnologia il romanticismo verrà presto messo da parte, com'è già accaduto in altri casi. E come presto potrebbe avvenire per gli strumenti didattici per accellenza: i libri.