Bologna. Verso il referendum
sui fondi alle paritarie

da Tuttoscuola, 21.3.2013

Il prossimo sabato avrà inizio simbolicamente la campagna elettorale in vista del referendum consultivo comunale contro i fondi alle scuole paritarie di Bologna, fissato per il 26 maggio.

In piazza Maggiore, infatti, nel pomeriggio è in programma la festa di 'Articolo 33', il comitato promotore della consultazione, mentre in mattinata, in Comune (quindi a poche decine di metri), verrà presentato un manifesto per il no, realizzato da una decina di esponenti della vita politica cittadina.

Sul referendum si sono formati in città schieramenti trasversali. Il Pd e il sindaco Virginio Merola hanno confermato il loro no, ma a fare da portavoce al comitato promotore è proprio una consigliera di quartiere democratica, Francesca De Benedetti. 'Articolo 33' ha raccolto l'adesione di Sel e del resto della sinistra e anche del M5S: un altro consigliere di quartiere 'grillino', Davide Zannoni (che di mestiere è art director), ha vinto il concorso per la campagna di comunicazione.

Tra i sostenitori del si' anche Stefano Rodotà: ''Le scuole private si possono liberamente istituire senza oneri per lo Stato, è un principio della Costituzione'', il suo messaggio. Rodotà è stato nominato presidente onorario di 'Articolo 33'.

Tra i sostenitori del manifesto per il no, anticipato dal segretario cittadino della Cisl Alessandro Alberani, è invece circolato il nome dell'economista Stefano Zamagni. Intanto Bologna è stata citata anche da Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd nazionale, bolognese, che ha ricordato come tra i punti del programma Bersani ci siano ''il 33% di copertura dei posti all'asilo nido e 500 nuove sezioni di scuola dell'infanzia statale''. Sarebbe, ha aggiunto la Puglisi, ''una vera boccata d'ossigeno per Bologna, in cui l'offerta di scuola statale è davvero esigua''. Circa il 20% appena.