Bambino morto a scuola:
la manovra era stata tentata

Mentre il piccolo mangiava erano presenti la maestra ed un'assistente, come previsto dai regolamenti. La manovra di soccorso sarebbe stata tentata

 la Repubblica di Napoli 20.3.2013

Mentre il piccolo mangiava erano presenti la maestra ed un'assistente, come previsto dai regolamenti. Le indagini della polizia tendono a escludere responsabilità penali nella morte di Patrizio, il bimbo napoletano di 4 anni rimasto soffocato ieri da un boccone di mozzarella mentre consumava la refezione. Gli agenti del Commissariato Arenella, diretti dal vicequestore Carmela D'Amore, sentiranno altre quattro-cinque maestre della scuola Minucci.

Mentre il piccolo mangiava erano presenti la maestra ed un'assistente, come previsto dai regolamenti. La manovra di soccorso sarebbe stata tentata.

L' intervento di soccorso noto come "manovra di Heimlich" per disostruire le vie respiratorie del piccolo Patrizio, 4 anni, soffocato da un boccone di mozzarella mentre consumava il pasto a scuola, era stato tentato dal personale dell'istituto omnicomprensivo Minucci. Lo ha detto il direttore scolastico regionale Diego Bouchè.

"La preside - ha detto Bouchè - mi ha assicurato che la manovra è stata tentata. Subito dopo, poichè non ha avuto esito, è stato chiamato il 118. I medici hanno raccomandato di praticare la manovra, ma era stato già fatto Gli insegnanti frequentano un corso di formazione di 12 ore sul primo soccorso, ed anche quelli della Minucci erano formati".

Una relazione del preside sull' accaduto sarà consegnata nelle prossime ore a Bouchè. Da quanto dichiarato dalla preside. Le porzioni di mozzarella, tagliata a pezzi, erano state servite nei piatti dalle refezioniste della ditta fornitrice dei pasti.

"La morte di Patrizio è una tragedia assurda, un dramma che si può evitare in un solo modo, lavorando in maniera capillare nella diffusione delle manovre di disostruzione pediatrica": lo afferma il presidente nazionale della Croce Rossa Italiana, Francesco Rocca.

"Una procedura, questa - spiega Rocca - che permette immediatamente di salvare la vita del bambino in situazioni di questo genere. La Croce Rossa Italiana da anni su tutto il territorio nazionale, con lezioni mirate e aperte a tutti, contribuisce a questo tipo di formazione. In Italia, ogni anno, circa 50 bambini muoiono per soffocamento da cibo, seconda causa di morte dopo gli incidenti stradali. Sono circa 2000 i volontari e gli operatori della Croce Rossa Italiana impegnati in questa attività. Già migliaia sono le mamme, i papà, i nonni, gli operatori scolastici formati, ma non basta. Serve fare di più. Basta contattare la sede Cri più vicina per assistere alle lezioni e per organizzare corsi nelle scuole".

"In ogni istituto scolastico - conclude - in ogni impianto sportivo, in ogni luogo frequentato da bambini e ragazzi deve esserci qualcuno che sappia come fronteggiare emergenze di questo genere. Pochi semplici gesti possono salvare la vita di un bambino".