Review of the Italian Strategy for Digital Schools. Il giudizio dell’Ocse sul Piano Nazionale Scuola Digitale Tutti i risultati della valutazione esterna richiesta dal ministro Profumo Dal prossimo anno + 4.200 Lavagne Multimediali e 3mila Cl@ssi 2.0 dal MIUR, 6.3.2013. Un piano che presenta numerosi punti di forza e interesse, seppur in un quadro nel quale non mancano problemi e criticità, da superare attraverso suggerimenti ispirati alle migliori esperienze internazionali. E’ questo, in estrema sintesi, il giudizio formulato dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse) sul Piano Nazionale Scuola Digitale, avviato dall’Italia nell’ambito delle azioni previste dall’Agenda Digitale Italiana. La valutazione, presentata oggi al Miur, è contenuta nel rapporto Review of the Italian Strategy for Digital Schools, che il ministro Francesco Profumo ha chiesto all’Ocse per una verifica esterna degli obiettivi del Piano per l’innovazione digitale nell’istruzione scolastica e degli interventi a esso collegati. L’analisi compiuta dall’Ocse, realizzata attraverso incontri con diversi rappresentanti del mondo della scuola e visite in alcuni istituti impegnati nei progetti di innovazione, ha preso in considerazione sia le principali azioni avviate dal Piano (LIM, cl@ssi 2.0, Scuol@ 2.0), sia gli interventi ad esso correlati, quali la nuova legge sui libri digitali e la digitalizzazione dell’amministrazione scolastica. Ne emerge un quadro ricco di punti di forza e di stimoli a proseguire e potenziare le iniziative già intraprese, accelerando la diffusione degli strumenti di ICT, il potenziamento delle risorse didattiche digitali per l’insegnamento e l’apprendimento, le occasioni di sviluppo professionale, nonché le attività di ricerca scientifica e pedagogica sui modelli innovativi di scuola digitale. I punti di forza
Le criticità Per quanto riguarda il primo punto, l’Ocse pone però l’attenzione sulla lentezza con la quale le tecnologie digitali sono finora state diffuse nelle scuole italiane. Un ritmo contenuto, non dovuto tanto alla mancanza di richieste da parte del mondo della scuola quanto al budget limitato destinato al Piano. Con l’attuale tasso di diffusione – si fa notare – sarebbero necessari altri 15 anni per raggiungere i livelli di diffusione delle tecnologie digitali registrati ad esempio Gran Bretagna, dove l’80% delle classi può contare su strumenti didattici informatici e digitali. Altro punto critico, la scarsità di risorse didattiche digitali a disposizione dei docenti che deve essere superata stimolando la produzione di contenuti digitali ad uso didattico, curandone la qualità e favorendone la diffusione open source. Suggerimenti e raccomandazioni Fatte queste osservazioni l’Ocse rivolge al sistema italiano alcune raccomandazioni, sia per generalizzare l’utilizzo delle tecnologie digitali nelle scuole che per promuovere cambiamenti di sistema:
La situazione attuale e lo sviluppo del Piano Nazionale Scuola Digitale
Secondo i dati
dell’Osservatorio Tecnologico del Miur, aggiornati al 31 agosto 2012
ed elaborati su una rilevazione che ha riguardato l’85% delle scuole
di ogni ordine e grado, i computer presenti nelle scuole sono:
169.130 nella primaria (1 PC ogni 15 studenti); 150.385 nella
secondaria di I grado (1 PC per ogni 11 studenti); 334.079 nella
secondaria di II grado (1 PC per ogni 8 studenti). I dispositivi
portatili (PC/tablet) in uso individuale agli studenti sono 13.650.
Le LIM attualmente installate sono 69.813, per una copertura del
21,6% delle aule scolastiche. Per sviluppare il piano, una volta ultimata la rilevazione, il Ministero ha stipulato il 18 settembre 2012 una serie di accordi operativi con le Regioni, sulla base dei quali sono stati pubblicati avvisi pubblici che avranno termine il prossimo 11 marzo. Grazie a questa iniziativa, a partire dal prossimo anno scolastico, saranno installate nelle scuole altre 4.200 lavagne interattive multimediali (LIM), attivate altre 2.600 Cl@ssi 2.0, 16 Scuole 2.0 e istituiti Centri Scolastici Digitali in 6 regioni. Complessivamente, dunque, lo sviluppo del Piano Nazionale Scuola Digitale consentirà di avere nelle scuole 74.013 LIM, passando dal 21,6% al 23% delle aule coperte da questo nuovo strumento didattico. Allo stesso modo il totale delle Cl@ssi 2.0 salirà a 3mila e quello delle Scuole 2.0 a 30. MePi: soluzioni per la scuola Durante la giornata è stato illustrato il bando “MePi: soluzioni per la scuola”. Il bando, frutto della collaborazione tra Miur e Consip, consentirà l’abilitazione di fornitori che presenteranno “Soluzioni integrate per la Scuola Digitale”, garantendo agli istituti un’efficiente procedura di acquisto, specifica e funzionale alle azioni previste nel Piano nazionale Scuola Digitale. |