Concorsone, errori formali negli scritti da Tuttoscuola, 15.3.2013 Sono passate ormai alcune settimane dallo svolgimento della prova scritta del concorso per docenti, e sono state diverse le preoccupazioni di errori formali da parte dei candidati, come l’avere usato una penna di colore non nero per la stesura del testo, l’avere risposto oltre le 22 righe per ciascuna pagina, l’avere invertito le risposte rispetto alle facciate del foglio dedicate alle tracce, l’avere effettuato cancellature nel testo. Il punto delicato di questi errori è che avrebbero potuto invalidare la prova, se considerati segni di riconoscimento. Queste preoccupazioni sono sfociate, il 4 marzo scorso, in una email da parte di 150 candidati al Capo Dipartimento, dott.ssa Lucrezia Stellacci, ai rappresentanti nazionali delle Organizzazioni Sindacali del personale della scuola, e ai Direttori Generali degli USR. L’Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto ha diffuso una nota, in cui si dichiara come fonte il Ministero (e che dunque vale per tutte le regioni) in cui spiega che l’orientamento delle Commissioni Giudicatrice sarà quello di non invalidare le prove, nel caso dei summenzionati errori formali. Questi i tre punti oggetto di spiegazione da parte dell’USR con sede a Venezia: “1. l’utilizzo della penna blu o delle due penne nere e blu, per la redazione della prova scritta non può essere considerato segno di riconoscimento e non può comportare l’automatica esclusione per non valutabilità dell’elaborato; 2. parimenti non può configurarsi come segno di riconoscimento l’apposizione di cancellature; 3. la risposta ai quesiti riportata nello spazio errato, qualora sia comprensibile a quale quesito il candidato volesse rispondere, è da ritenere errore scusabile e quindi tale da non inficiare la prova. Si assicura pertanto che le Commissioni Giudicatrici procederanno, nella valutazione delle prove scritte, secondo le indicazioni e i criteri fissati dal MIUR”.
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