Scuola, 755mila gli studenti 'stranieri'.
quasi la metà di loro sono nati in Italia

Dal rapporto Miur-Ismu la fotografia del cambiamento epocale avvenuto nel giro di 10 anni: gli iscritti senza passaporto italiano sono passati dal 2 all'8%; un boom registrato soprattutto in Lombardia, Veneto, Emilia e Lazio. In 415 istituti sono più del 50%. In calo rom e sinti

 la Repubblica, 14.3.2013

ROMA - Nel 2001 erano meno di 200mila, oggi sono quasi 800mila. Dal numero degli studenti di cittadinanza non italiana si capisce quanto e come sia cambiata negli ultimi dieci anni la società italiana. E soprattutto la scuola italiana. Oggi gli studenti senza passaporto italiano rappresentano l'8,4% della popolazione scolastica complessiva e sono 755.939, concentrati soprattutto nelle regioni del centro Nord e nel Lazio. Tra le regioni, a primeggiare è la Lombardia con 184.592 alunni stranieri, seguita da Veneto (89.367), Emilia Romagna (86.944), Lazio (72.632) e Piemonte (72.053).

Il quadro attuale emerge dal Rapporto "Alunni con cittadinanza non italiana. Approfondimenti e analisi. A.s. 2011/2012", elaborato dal ministero dell'Istruzione e dalla fondazione Ismu, presentato oggi a Milano.

Il cambiamento, spiegano le cifre del Rapporto, è ormai un fatto strutturale. Si è passati infatti da 196.414 alunni del 2001/2002 (il 2% sulla popolazione scolastica complessiva) alle 755.939 unità del 2011/12. I più numerosi sono i ragazzi romeni (141.050), seguiti dagli albanesi (102.719) e dai marocchini (95.912). In crescita soprattutto gli alunni moldavi (+ 12,3%) e ucraini (+ 11,7%) nelle scuole primarie e quelli filippini nelle scuole medie (+8,5%) e superiori (+11,2%).

E' cresciuto notevolmente anche il numero dei nati in Italia, che ormai rappresentano il 44,2% degli studenti con cittadinanza non italiana (334.284). Solo cinque anni fa erano meno di 200 mila (34,7%). Nelle scuole dell'infanzia, poi, i bambini stranieri nati in Italia sono addirittura l'80,4% (126 mila), ma in alcune regioni la percentuale è ancora più alta e supera l'87% in Veneto e l'85% nelle Marche, mentre sfiora l'84% in Lombardia.

L'aumento più significativo di alunni di cittadinanza straniera ha riguardato le scuole secondarie di secondo grado - dove sono passati dal 14% del 2001/2002 al 21,8% del 2011/2012 - a cui si rivolgono per l'istruzione professionale (frequentata dal 39,4% del totale degli stranieri) e tecnica (38,3%), seguita a distanza dall'istruzione liceale o artistica (22,3%).

Il rapporto inoltre descrive un sistema scolastico con 415 casi di scuole con 50% o più di alunni stranieri. Una situazione che si riscontra con almeno un caso in due terzi delle province italiane e che raggiunge i suoi apici a Milano (55 scuole), Torino (34) e Brescia (32).

Un capitolo a parte nel Rapporto viene infine dedicato agli alunni rom, sinti e caminanti. E i risultati dell'indagine non sono incoraggianti: gli iscritti infatti diminuiscono. Sono 11.899 gli alunni rom iscritti nell'anno scolastico 2011/2012, il numero più basso degli ultimi cinque anni, che segna un -3,9% rispetto al 2010/2011. Significativo poi il calo di iscritti nelle scuole superiori di secondo grado (con una variazione del -26% dal 2007/2008 al 2011/2012), scesi a sole 134 unità, di cui 10 in tutto il Nord Ovest.