XV Rapporto AlmaLaurea: da Tuttoscuola, 26.3.2013 Il XV Rapporto AlmaLaurea (Consorzio interuniversitario cui aderiscono 64 atenei) sulla condizione occupazionale dei laureati, presentato a Venezia all’Università Cà Foscari, non ha suscitato tra i media quell’interesse che avrebbe meritato, considerata l’importanza dei dati emersi. Che ci siano, come è risultato, sempre più laureati disoccupati perfino tra gli ingegneri, e che (forse di conseguenza) le retribuzioni dei neolaureati si siano abbassate, sono fatti che non incoraggiano i diplomati delle scuole secondarie a iscriversi all’università. La rilevazione 2012 ha coinvolto oltre 215 mila laureati post-riforma del 2011, sia di primo che di secondo livello, iscritti alle 64 università aderenti al Consorzio guidato da Andrea Cammelli, indagati a un anno dal termine degli studi; tutti i laureati di secondo livello del 2009 (quasi 65 mila), interpellati a tre anni dalla conclusione degli studi, e per la prima volta anche i laureati di secondo livello (oltre 40 mila) a 5 anni dal termine degli studi. Il Rapporto ha messo in luce che “fra il 2011 e il 2012 la disoccupazione fra i laureati triennali è passata dal 19 al 23% (+12% se si calcolano gli ultimi 5 anni)” e dal 20 al 21% (+10% negli ultimi 5 anni) fra gli specialistici a ciclo unico, come i laureati in medicina, architettura, veterinaria, giurisprudenza e perfino ingegneria, tradizionalmente meglio posizionata nel mercato del lavoro. Le retribuzioni a un anno dalla laurea superano di poco i 1.000 euro netti mensili: 1.049 per il primo livello, 1.059 per gli specialistici, 1.024 per gli specialistici a ciclo unico, addirittura in calo rispetto alla precedente rilevazione (meno 5% fra i triennali, meno 2,5% fra i laureati a ciclo unico e meno 2% fra gli specialistici biennali). Nell’ultimo quadriennio (2008-2012) le retribuzioni sono diminuite, per tutte e tre le lauree considerate, del 16-18%. |