Scuola italiana, il futuro (multietnico) è già qui il tarlo e la storia, 14.3.2013
Il Ministero dell'Istruzione e la Fondazione ISMU certificano
l'avanzata degli studenti stranieri nelle scuole italiane. Ormai
sono oltre 750 mila, e in 415 istituti rappresentano la maggioranza
assoluta degli iscritti. L'Italia multietnica è una realtà, anche se
qualcuno fatica a rendersene conto e ad accettarlo. Questo fa sì che oggi si registri la presenza di scuole in cui gli studenti non cittadini italiani sono la maggioranza. Accade in 415 istituti, dieci in più dell'anno precedente. E il trend è in continua crescita. Si tratta soprattutto di scuole dell'infanzia (233), situate nelle città del nord (Milano, Torino e Brescia guidano la classifica). Le cittadinanze rappresentate sono molteplici; il gruppo più numeroso rimane quello dei romeni, seguiti da albanesi e marocchini.
Gli alunni stranieri, quindi, sono ormai un esercito, una presenza
impossibile da ignorare, che genera esigenze ed opportunità nuove a
cui rispondere. Ma ci sono altri dati che fanno riflettere, e sono
quelli che analizzano dall'interno questa variopinta popolazione di
ragazzi non italiani. I numeri, infatti, ci dicono che oltre il 44%
di questi 755 mila alunni multietnici è nato in Italia. Eh già...si
tratta di cosiddetti immigrati di seconda generazione. I loro
genitori vengono da lontano, sono nati altrove, sono arrivati qui
con storie e strade diverse. Ma loro no, loro ci sono sempre stati,
fin dal primo istante di vita. Quindi, se nel nostro paese vigesse
la regola dello ius soli (che assegna la cittadinanza a chi nasce
sul territorio dello Stato, a prescindere dalla nazionalità dei
genitori) gli "stranieri" nelle scuole italiane quasi si
dimezzerebbero. Per dire come sono labili, a volte, le statistiche. E allora arriverà, per forza, il momento in cui la questione degli "immigrati di seconda generazione" dovrà essere presa sul serio, affrontata senza pregiudizi. Arriverà il giorno in cui dovremo parlare, volenti o nolenti, di inclusione, in cui ci toccherà immaginare un modo diverso per confrontarci con la realtà. Altrimenti quella stessa realtà ci travolgerà. La Storia, quella con la "S" maiuscola" non la si può fermare. Si può provare a capirla, ad intuirne i percorsi, a governarla in maniera intelligente. Ma fermarla proprio no. |