Partorire è “illegittimo impedimento”
e viene esclusa dal concorsone

di P.A. La Tecnica della Scuola, 14.3.2013

Partorire è “illegittimo impedimento” e viene esclusa dal concorsoneIl giorno della seconda prova scritta del concorso a cattedra, fissata per il 28 febbraio, invece di esse al suo posto di concorrente in una scuola di Forlì, era “ingiustificatamente” in un ospedale del molisano a partorire, ragion per cui è stata esclusa. Con ogni probabilità l’impedimento, dovuto alla maternità, per l’Usr dell’Emilia Romagna non era legittimo

Francesca D’Andrea, aspirante maestra di Roccamandolfi, è oggettivamente e sinceramente infuriata, e ora sta pure preparando un ricorso per contestare un’esclusione che ritiene ingiusta e fuori da ogni logica, se non addirittura tirannesca, visto che le prove scritte al concorso a cattedra, fissate per l’11 e 12 febbraio scorsi, sono slittate, a causa del maltempo improvviso segnalato dal Miur, al 28 febbraio, esattamente tre giorni prima di essere ricoverata in ospedale per il parto che fra l’altro è stato pure cesareo.

Impossibile dunque essere presente all’appello chiamato a Forlì, dove la docente aveva fatto domanda, considerato che nella sua regione, il Molise, i posti erano pochi e con molti i partecipanti.

E secondo la logica e il rituale burocratico più comune la candidata ha segnalato, con regolare certificazione medica, il legittimo impedimento all’Usr di Bologna. Ma secondo l'ufficio scolastico dell'Emilia Romagna, la circostanza del parto avrebbe provocato automaticamente la sua esclusione dalla selezione. “Non sono un’esperta in materia ma questa mi sembra una discriminazione di genere. A un uomo non sarebbe accaduto. Perché devo essere penalizzata?”, dice la donna, mentre né da parte del Miur, né degli uffici scolastici competenti è stata data risposta ai suoi reclami e alle sue aspettative, se si esclude la risposta dell’esclusione.

“Sto ancora aspettando una risposta, ma soprattutto sto aspettando di essere riammessa al concorso a cattedre avendone, ritengo, pieno titolo”. E il pieno titolo, a rigore, le appartiene anche perché la sua esclusione sarebbe di intollerabile pesantezza, proprio perché l’impedimento non è stato un raffreddore, che non guarda il sesso, ma la maternità che nessuno al mondo e per nessun motivo può penalizzare.