BES/2: strumenti compensativi da TuttoscuolaNews, n. 577 11.3.2013 La circolare n. 8/2013, nel dare attuazione alla Direttiva 27.12.2012 sugli strumenti d’intervento a favore degli alunni con BES, ricorda che tale Direttiva “estende il campo di intervento e di responsabilità di tutta la comunità educante all’intera area dei Bisogni Educativi Speciali (BES), comprendente: ‘svantaggio sociale e culturale, disturbi specifici di apprendimento e/o disturbi evolutivi specifici, difficoltà derivanti dalla non conoscenza della cultura e della lingua italiana perché appartenenti a culture diverse”. Basta, dunque, una semplice dichiarazione ministeriale per estendere a questi alunni in difficoltà di apprendimento le misure di tutela che la legge prevede per altri? Ci sia consentito il dubbio. Per gli alunni stranieri di recente immigrazione la circolare invita gli insegnanti ad “adottare strumenti compensativi e misure dispensative (ad esempio la dispensa dalla lettura ad alta voce e le attività ove la lettura è valutata, la scrittura veloce sotto dettatura, ecc.)”. L’invito vale ovviamente anche per tutte le altre tipologie di alunni con BES. Si tratta di un invito-dovere apparentemente rispettoso dell’autonomia scolastica. “È compito doveroso dei Consigli di classe o dei teams dei docenti nelle scuole primarie indicare in quali altri casi sia opportuna e necessaria l'adozione di una personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative o dispensative, nella prospettiva di una presa in carico globale ed inclusiva di tutti gli alunni”. Si tratta di una vera e propria rivoluzione che potrebbe creare difficoltà per le scuole. Ma cosa potrebbe succedere se gli insegnanti decidessero di non prevedere misure dispensative? |