Il 75% delle presenze alle prove scritte
del concorso a cattedra non pare attendibile

di Aldo Domenico Ficara La Tecnica della Scuola, 5.3.2013

Ora considerando i numeri come attendibili, la percentuale indicata appare a prima vista erronea. Infatti, per il calcolo della suddetta percentuale si divide il numero dei presenti alle prove scritte per il numero totale degli ammessi e il risultato si moltiplica per cento, in altre parole:

Sono decine e decine i siti web che riportano la notizia di una percentuale pari al 75% riguardante le presenze effettive dei docenti ammessi alle prove scritte del concorso a cattedra, dopo aver superato lo sbarramento della prova preselettiva. In questi articoli si puņ leggere che in totale i candidati ammessi in tutta Italia sono 153.165, di cui presenti alle prove 126.496 (circa il 75%) di cui 11.600 ammessi con riserva a seguito delle ordinanze cautelari di sospensione pronunciate dai vari TAR aditi dai ricorrenti.

Ora considerando i numeri proposti in questi articoli come attendibili, la percentuale indicata appare a prima vista erronea. Infatti, per il calcolo della suddetta percentuale si divide il numero dei presenti alle prove scritte per il numero totale degli ammessi e il risultato si moltiplica per cento, in altre parole:

(126.496/153.165) x 100 = 82.58%. Quindi non il 75% ma oltre l’82% sono le presenze effettive alle prove scritte nel concorso a cattedra, con una conseguente riduzione del numero di persone che hanno rinunciato al concorso stesso. Detto questo vediamo da dove deriva il dato del 75%, facendo le dovute prove si scopre che tale percentuale si calcola nel caso in cui a 126.496 si sottrae il numero degli ammessi con riserva ovvero 11600. Avremo quindi [(126.496-11600) / 153.165] x 100 = 75%. In questo caso perņ si considera che tutti i docenti ammessi con riserva non siano andati a fare la prova scritta del concorso a cattedra, ipotesi del tutto priva di fondamento.