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«Roger Abravanel,
per anni direttore di McKinsey e poi scrittore di successo con
titoli quali "Meritocrazia" e "Regole", nel parlare di etica
andrà al cuore dell’economia italiana, toccando un elemento
caratterizzante: il familismo e la sua amoralità.»
All'Oscar Pomilio Forum, Ginger Lew dalla Casa Bianca – 6 marzo
2013 |
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«Tra poche
settimane si imporrà di nuovo il rito del test Invalsi e su
questa partita i neo eletti cittadini devono vegliare, capire
cosa non funziona a villa Falconieri, dove nel 2011 sono partiti
21 Tir di carta, 45 mila pacchi di domande imbustati e inviati a
115 mila classi da coprire. Quali sono gli sprechi e i costi
inutili di questa operazione?»
L’intervallo è finito, grillini maestri: entrate in aula, la
scuola vi aspetta!
di Alex Corlazzoli - 5 marzo 2013 |
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«Sono ormai otto
anni che i test Invalsi sono stati introdotti nelle scuola
italiana. Essi, con la filosofia didattica e strutturale che vi
sta alla base, costituiscono una delle più pesanti e
progressivamente totalizzanti intrusioni degli ultimi tempi
nell’articolazione della scuola pubblica, giungendo ad
influenzare prepotentemente anche la stessa microfisica della
didattica curricolare.»
I test Invalsi. Contributi a una lettura critica
di CESP – Centro Studi per la Scuola Pubblica - 5 marzo 2013 |
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«dividere il lavoro
tra l’Invalsi e le scuole: l’Invalsi, coi pochi fondi a
disposizione, prepara i materiali, stabilisce e coordina le
procedure, raccoglie ed elabora i dati, comunica i risultati;
gli insegnanti, “a costo zero”, dovrebbero svolgere il lavoro di
bassa manovalanza.»
Cara INVALSI…. due o tre cose che so di lei
Pubblicato il 04/03/2013 di cubscuolaudine |
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«Sì, sono
abbastanza orgoglioso di fare parte della commissione che
predispone il fascicolo di matematica per la seconda della
scuola secondaria di secondo grado. E non sono l'unico precario!
Il fatto che più di mezzo milione di persone si confrontino con
il mio lavoro (non solo il mio, beninteso), mi fa percepire
l'importanza di questo lavoro. Esiste però un colossale
fraintendimento sul ruolo dell'Invalsi e sulle prove
standardizzate, spesso veicolato da sindacati barricaderi o da
ministri ignoranti.»
Un insegnante precario ministro dell'Istruzione
3 marzo 2013 |
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«Se le cose stanno
così - e stanno così - non diventa importante chiedersi se
qualcosa non debba essere meglio messa a fuoco nel suo profilo
istituzionale e nelle sue interazioni con il SNV? È possibile
centrare l’obiettivo di rendere possibile una valutazione
esterna che sia accettata, con un INVALSI che non ha
configurazione netta sotto il profilo dei rapporti con il
Ministero e con l’intero sistema? Se il problema è restituire
autorevolezza e credibilità all’Istituto, può risultare utile
allora guardare a modelli europei che meglio possono centrare
questo obiettivo. Da più parti (vedi l’articolo di Stefanel) si
guarda all’Istituto Finlandese per la Ricerca educativa (FIER)»
Valutazione degli apprendimenti e valutazione di sistema. Quando
se ne perde senso e direzione di marcia
di Antonio Valentino - 01/03/2013 |
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«Tutto il discorso
ruota intorno al concetto della cosiddetta valutazione esterna
rifiutata dagli insegnanti, dove valutazione significa giudizio,
controllo, rendicontazione ad enti esterni, che non sono quelli
costituzionali; non dice però l'autore dell'articolo come e a
chi l'INVALSI rendiconta, chi ne è il committente, controllore,
chi ne detta i parametri di azione, finalità, limiti e metodi,
chi lo valuta, chi gli chiede, eventualmente, e all'occorrenza,
di chiudere bottega e/o andare a casa.»
"Tu vuò fa L'Americano" ovvero: INVALSI? No, grazie
di Cosimo De Nitto – 1 marzo 2013 |
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«E l'Invalsi non è
tenuto a rendere conto? quanto ci costa l'Invalsi? quanto
costano le sue indagini? come opera l'Invalsi al suo interno?
come organizza le sue prove? perché è gestito da un commissario
straordinario? perché non è in posizione terza rispetto al Miur?
....»
E l'Invalsi non è tenuto a rendere conto? E quanto ci costa
l'Invalsi?
di V.P. – 1 marzo 2013 |
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«Chiunque si trovi
in una posizione pubblica, dall’impiegato, al funzionario, al
docente, è chiamato a rendere conto pubblicamente della propria
azione, attraverso un sistema di valutazione esterna e di
rendicontazione. Ecco perché “la metodologia
dell’inverificabile” è giunta al capolinea.»
Lo stratagemma dell'astuto Bertoldo piace a (certi) cattolici e
alla Cgil
di Giovanni Cominelli - 1 marzo 2013 |
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«Se c’è qualcosa
che le prove Invalsi stanno facendo è spingere nella direzione
della padronanza consapevole di alcuni “processi”, sia in
matematica sia in lettura sia in grammatica e indirettamente su
tutto il curricolo.»
Chi teme il "cortocircuito" della valutazione?
di Daniela Notarbartolo - 27 febbraio 2013 |
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«Il 17 giugno è la
data fissata per la prova che solitamente spaventa di più i
tredicenni: l’Invalsi di terza media. Il tempo a disposizione
dei ragazzi per svolgerla è di due ore, un’ora per la parte
dedicata all’italiano ed un’ora per quella dedicata alla
matematica.»
Esame di terza media, giusto avere paura?
26 febbraio 2013 |
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«Del resto, se si
vuole essere chiari fino in fondo, c’è un altro interrogativo da
porsi: chi parla a nome degli insegnanti? Lo fanno i sindacati,
nel cui Dna c’è però la vocazione irrinunciabile alla “tutela” e
quindi alla copertura dei lati deboli, più che alla
valorizzazione di quelli forti. Lo fanno le associazioni
professionali, che però il più delle volte sembrano attente
soprattutto alla difesa degli interessi disciplinari o delle
appartenenze etico-politiche di riferimento. Ma i docenti veri,
quelli che ogni giorno vanno in aula, cosa pensano? Cominciano a
dircelo alcune ricerche sociali (Anp-Nomisma 2009, Iard 2010,
Anp-La Fabbrica 2012) che registrano percentuali in costante
aumento di docenti favorevoli alla valutazione del proprio
lavoro»
Rembado (Anp): il "buonismo" dei sindacati fa male alla
valutazione
di Giorgio Rembado - sabato 23 febbraio 2013
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«Ma
complessivamente penso che il sistema scolastico italiano sia in
ritardo, profondamente ingiusto e immobile da 50 anni nonostante
tutte le riforme messe in campo e spesso mai attuate. Certo ha
avuto una espansione quantitativa nell’iscrizione e frequenza,
ma appare in forte ritardo rispetto al treno di altri Paesi».
Norberto Bottani - Questa scuola non è un parcheggio
di Enrico Lenzi – 22 febbraio 2013 |
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«Nelle rilevazioni
attuali ci siamo focalizzati su italiano e matematica perché la
tradizione dell’Invalsi e i test internazionali vanno in quella
direzione, ma ce ne sono altre − banalmente, il civismo
piuttosto che la conoscenza della storia − che abbiamo lasciato
fuori dalla dimensione valutativa. Scegliere la matematica è
dare anche una indicazione curricolare: molte scuole hanno
modificato i programmi di matematica perché hanno l’interesse
che gli alunni ottengano buoni risultati. Ogni scelta è
inevitabilmente orientativa, ma proprio per questo dev’essere
condivisa.»
Le elezioni, la valutazione e l’"equilibrio" (precario)
dell'Invalsi
Intervista a Daniele Checchi - venerdì 22 febbraio 2013 |
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«E' necessario un
consolidamento dell' INVALSI e un suo cospicuo finanziamento;»
Valutazione, un autolesionismo rinviare
di Apef (Paola Tonna) - 21/02/2013 |
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«All’Invalsi
(ripetiamo, un organismo non autonomo, ma direttamente
dipendente dal ministero) verrebbe attribuito un ruolo
spropositato: controllare tutto il sistema, addirittura “curare
la selezione, la formazione dell’elenco degli esperti dei nuclei
della valutazione esterna e pure quella degli ispettori», con
modalità discrezionali e senza alcuna previsione di un concorso
pubblico. Il decreto obbligherebbe le scuole ad essere
sottoposte alle rilevazioni, confermando l’impostazione-Gelmini
del 2008.»
Invalsi, il colpo di mano di Pdl e Lega
di Marina Boscaino e Bruno Moretto - 20 febbraio 2013 |
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«Andrea Ranieri ha
sintetizzato al meglio i contenuti fondamentali dell’opera
youngiana: un libro di fantasociologia, in cui, dopo aver
all’inizio fatto l’elogio del termine contrapposto alle varie
aristocrazie e gerontocrazie dominanti, mostra le assurdità di
una società in cui ricchezza e potere vengono distribuiti sulla
base dei risultati scolastici e ancor peggio dei quozienti di
intelligenza. La casta che ne deriverebbe, secondo Young,
sarebbe ancora più chiusa, impermeabile, escludente, delle
vecchie caste a cui si contrappone. In particolare la scuola
finirebbe per rendere la selezione sempre più precoce
concentrando sui pochi le eccellenze educative, ed aumentando a
dismisura la selezione e la dispersione di quanti non si
adeguano agli standard di intelligenza dagli stessi
“intelligenti” definiti.»
Selettività e meritocrazia: concetti da valutare prima dell'uso
di Andrea Mariuzzo – 19 febbraio 2013 |
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«L’ideale sarebbe
che le scuole, e gli insegnanti per primi, comprendessero
appieno che i test possono essere utili per il loro lavoro solo
se non intervengono fatti distorsivi che ne alterino i
risultati. La soluzione del problema [del cheating] non sta
tanto nel controllo esterno quanto nell’autocontrollo dei
comportamenti da parte di tutti, alunni e insegnanti.»
Invalsi: strategie anti-cheating (anti-copiatura)
tuttoscuola.com - lunedì 18 febbraio 2013
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«SOSPENSIONE per
almeno un anno delle prove Invalsi, non perché siano “brutte e
cattive”, ma perché si innestano su una assoluta impreparazione
della scuola per la quale, da oltre dieci anni,
l’amministrazione non ha fatto nulla per incrementare una
cultura della valutazione di processo e di prodotto.»
Un impegno per l’istruzione
di Maurizio Tiriticco – 18 febbraio 2013 |
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«Come osserva
Valeria Pinto in un bel saggio già richiamato su queste pagine
(Valutare e punire, Cronopio), l’identificazione della
conoscenza con modelli computazionali in America nasce da una
sorta di riconversione della strategia militare al terreno del
sapere. Teoria dei giochi, teoria della decisione,
pianificazione, calcolo costi/benefici derivano tutti
dall’ambito della competizione bellica.»
Ossessione valutazione
di Roberto Esposito – la Repubblica – 17 febbraio 2013 – pagg.
44, 45 |
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«Sembrava negli
ultimi tempi che il Servizio Nazionale di Valutazione (vulgo
prove INVALSI) fosse stato assorbito da tutte le “forze
costituzionali” e che le opposizioni ormai si riducessero a
frange di irriducibili. Errore. Proprio in prossimità delle
elezioni un gruppo di associazioni professional sindacali,
storicamente riconducibili al mondo cattolico ed a parti
significative della sinistra, firma un documento sul Regolamento
della Valutazione.»
C’è chi vuole abolire l’IMU e chi le prove INVALSI
di Tiziana Pedrizzi, presidente ADi Lombardia – 13 febbraio 2013 |
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«Un documento di
alcune associazioni contesta l’impianto e l’utilizzo delle prove
Invalsi. Soprattutto negli esami di fine ciclo scolastico. Il
rischio è di riaprire il vaso di Pandora delle contrapposizioni
preconcette che ha bloccato il mondo della scuola italiana negli
ultimi venti anni.»
Chi ha paura della valutazione nelle scuole?
di Paolo Sestito 12.02.13 |
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«Viene esplicitata,
focalizzata e sburgiardata l'illusione o la promessa, falsa e
propagandistica, che proclamare o urlare "meritocrazia!
meritocrazia!" possa, di per sé e a costo zero, migliorare la
qualità della scuola e degli apprendimenti. Quasi che
"meritocrazia!" fosse formuletta magica simile a “Apriti
Sesamo!” (Alì Baba e i 40 ladroni persiani) o a "effetà"
("apriti" in lingua ebraica) o "salagadoola mechicka boola
bibbidi-bobbidi-boo" (Cinderella di Walt Disney).»
Salutare doccia fredda sull'Invalsi
di Vincenzo Pascuzzi – 6 febbraio 2013 |
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«In sostanza, non è
possibile aprire una nuova fase costitutiva di un solido sistema
di valutazione quando, nello stesso tempo, si chiede di demolire
alla base l’attuale sistema Invalsi.»
Ma fare a meno dell'Invalsi è impossibile
di Damiano Previtali (Miur-Invalsi) – 5 febbraio 2013 |
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«Spesso si dice
“valutazione” per intendere “meritocrazia e premialità”. Una
vera e propria “trappola” culturale che comporta l’adesione al
presupposto secondo cui la valutazione consiste essenzialmente
nell’ordinare in classifiche per individuare e premiare
selettivamente i migliori. La validità di tale presupposto non
trova conforto alcuno nelle acquisizioni della letteratura
scientifica in merito che, semmai, ne dimostrano l'inefficacia e
l'inopportunità.»
La valutazione: un tema cruciale, un impegno condiviso
di A.I.M.C. – C.I.D.I. – F.N.I.S.M. - LEGAMBIENTE Scuola e
Formazione - M.C.E. – Proteo Fare Sapere - Per la Scuola della
Repubblica - C.G.D. – U.D.S.- Rete Studenti Medi - Roma 5
febbraio 2013 |