Scuola digitale:
l’Ocse boccia l’Italia

da Tuttoscuola, 6.3.2013

L'Ocse boccia l'Italia sulle dotazioni multimediali e l'uso delle tecnologie dell`informazione e della comunicazione (Ict) nella scuola, sulle quali siamo "in ritardo rispetto alla maggioranza dei paesi: nel 2011 solo il 30% degli studenti italiani di terza media utilizzava le Ict come strumento di apprendimento durante le lezioni di scienze, rispetto a una media del 48% in altri Paesi dell`Ocse", dice l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico nello studio sul Piano nazionale italiano per la Scuola Digitale, presentato oggi a Roma al Ministero dell'Istruzione.

Secondo l'Ocse “le scarse risorse del Piano”, lanciato nel 2007 dal Miur “hanno limitato l`efficacia delle sue diverse iniziative. È soprattutto a causa della mancanza di risorse più che di una scarsa domanda da parte delle scuole e degli insegnanti, che la presenza delle dotazioni tecnologiche nelle classi è ancora molto bassa".

Nel suo dossier l'Ocse nota che sulle dotazioni multimediali e sulle Ict il Piano italiano per la Scuola Digitale "ha stanziato 30 milioni di euro all`anno per 4 anni, ossia meno dello 0,1% della spesa pubblica per l`istruzione (ovvero meno di 5 euro per studente di scuola primaria e secondaria all`anno). Un aumento significativo delle risorse attraverso finanziamenti pubblici o privati è una condizione necessaria al successo del Piano così com`è attualmente configurato".

Viste le attuali restrizioni di bilancio il rapporto propone di riconsiderare alcuni aspetti del Piano per raggiungere due obiettivi: “accelerare l`integrazione delle tecnologie dell`informazione e della comunicazione nelle scuole e nelle classi; creare una Rete di Laboratori per l`Innovazione in cui alcune scuole pilota sperimentino e concepiscano nuove pratiche didattiche e organizzative per migliorare il sistema scolastico italiano, reindirizzando i progetti di innovazione sull`iniziativa scuol@ 2.0".