Concorso scuola: prova scritta matematica e italiano. Problemi griglia valutazione e correzione Prove italiano e matematica: le polemiche per mancanza di griglie universali Marcello Tansini Business on line, 19.3.2013 All’indomani dello svolgimento delle prove scritte del mega concorso per la scuola 2012, sono nate nuove polemiche e proteste, soprattutto online su siti specializzati, da parte di docenti che contestano la mancata definizione di griglie di valutazioni universalmente valide per tutto il territorio nazionale, tali da garantire equità nei punteggi finali. Le griglie di valutazione per la correzione della prova scritta del Concorso Docenti del Miur, sono state, infatti, elaborate dalle commissioni regionali, per cui ogni commissione ha deciso criteri proprio per la valutazione degli scritti e ogni commissione ha il potere di elaborare la propria risposta esatta e basarsi su quella, ma non esiste nessuna documentazione che indichi una risposta esatta che vada bene a livello nazionale. Tanti i problemi venutisi a creare, da quello delle commissioni esaminatrici che si occupano della correzione della prova scritta di matematica che hanno sollevato una questione che riguarda il primo quesito della prova, a quelli riscontrati per la prova di italiano. Per la prova di matematica, il dito è stato puntato contro il quesito che chiedeva: dato un polinomio P(x) di grado dispari dimostrare che esiste almeno un valore di x per cui P(x) = k. Disegnare qualitativamente il grafico di f(x) = 4x^5-5x. Descrivere al variare di k il numero di soluzioni dell'equazione f(x)=k. Ambigua è la prima parte del quesito, quella che riguarda il Polinomio P e le commissioni hanno richiesto al Ministero dell'Istruzione spiegazioni sulla corretta valutazione da utilizzare nella correzione della prova. Inoltre, il problema della poca chiarezza in questo concorso è stato sollevato non solo dai candidati, ma anche dai commissari, per cui se il commissario non è certo di come valutare il quesito, come avrebbero potuto esserlo i candidati in sede di concorso. Per quanto riguarda, invece, la prova di italiano, molti si sono lamentati dell'esiguità dello spazio per la risposta e per il poco tempo concesso rispetto a quesiti che erano articolati in più richieste, come il caso del quesito 4, in cui si richiedeva analisi morfosintattica, lessicale, testuale e di critica letteraria di un testo di Leopardi. Le proteste dei docenti vertono essenzialmente sul fatto che mancando griglie di valutazione della prova scritta omogenee per tutti sembra inutile aver sostenuto una prova scritta nazionale se poi il risultato sarà una disparità di parametri aggiuntivi. |