Non mancano le novità Al via le prove Invalsi 2013 Tuttoscuola, 2.5.2013 Circa 2,2 milioni di studenti sosterranno le prove Invalsi tra maggio e giugno: il 7 e il 10 maggio tocca agli alunni delle scuole primarie (II e V elementare), il 14 agli alunni delle secondarie di primo grado (I media) e il 16 maggio ai giovani della scuola secondaria di secondo grado; infine, il 17 giugno, circa 600mila studenti dovranno affrontare la prova inserita all'interno dell'esame di Stato conclusivo del primociclo di istruzione (licenza media), prova che vale un sesto del voto d'esame complessivo. Si tratta di 20 domande per le scuole elementari (a disposizione 45 minuti), 30-35 per le medie (un'ora e 15 minuti) e 50 domande per le superiori (un'ora e mezza). Numerose sono le novità introdotte quest'anno: "Abbiamo deciso di dare più spazio a domande aperte che consentono in matematica risposte più ricche, che favoriscano una maggiore argomentazione, per capire il ragionamento compiuto dallo studente per dare la risposta” - ha spiegato Roberto Ricci, responsabile dell'area prove Invalsi, nell’incontro svoltosi questa mattina - “e in italiano domande che richiedono una comprensione complessiva dei testi; e anche la grammatica puntiamo a considerarla come strumento di valutazione. Tutto ciò per individuare il lettore più competente più che quello erudito". La prova per gli studenti di terza media, aggiunge Ricci, “è costruita con tecniche diverse perchè incide sulla valutazione; è prevista una griglia per assegnare il voto". Invece le altre prove “non hanno incidenza sul percorso scolastico" e hanno il solo obiettivo di "monitorare e fornire indicazioni su dove sta andando la scuola”; per queste prove la decisione di comunicare i risultati “rientra nell'autonomia didattica del docente”. Proprio per "accrescere le potenzialità di utilizzo a fini di autovalutazione e riflessione sulla didattica", la restituzione delle prove alle singole scuole avverrà quest'anno molto prima del solito, all'inizio di settembre. Il commissario straordinario dell’Invalsi, Paolo Sestito, ha sottolineato a sua volta che le prove stanno “enfatizzando sempre di più le competenze più che le semplici conoscenze scolastiche. Stimoli cognitivi e non quiz nozionistici, quindi. Non si vuole offrire un metro di giudizio del singolo alunno ma la finalità è sempre dare una descrizione del sistema scolastico complessivo. Nessun ragazzo sarà ‘marchiato’ nel suo percorso sui banchi”. Il rapporto nazionale sarà presentato l'11 luglio 2013. E' stato predisposto un sottoinsieme di classi e scuole (un campione, rappresentativo a livello regionale e, limitatamente alla scuola secondaria di secondo grado, anche a livello di macro-indirizzo di studi) in cui lo svolgimento delle prove e la loro correzione avviene in modalità “controllate”. Il focus del rapporto è su: le differenze tra regioni, il ruolo del background socio-economico e familiare, la variabilità dei risultati tra scuole e tra classi, le differenze nei diversi elementi delle prove presi in considerazione (sottoambiti d’indagine, processi cognitivi coinvolti, compiti, ecc.), e per la prima volta, si annuncia in una nota dell'Invalsi, "saranno valorizzati anche i dati sulla motivazione e sugli atteggiamenti degli studenti". |