I RISULTATI DI UN’INDAGINE AL CONGRESSO DI PEDIATRIA

“Chi fa sport va meglio a scuola”
L’attività fisica migliora la pagella

I ragazzi che praticano più di 2 ore di attività fisica in orario extrascolastico
hanno stili di vita più sani, vanno meglio a scuola e leggono più libri

Marco Accossato, La Stampa 10.5.2013

TORINO
Lo sport aiuta il rendimento a scuola e aumenta la voglia di leggere. Il movimento non è soltanto un toccasana contro ipertensione e obesità, ma fa bene anche tra i banchi. I dati dell’Osservatorio della Società Italiana di pediatria riunita a convegno a Bologna sfatano anche il luogo comune secondo il quale sport e studio non vanno d’accordo. Sono infatti proprio gli «sportivi» ad avere un rendimento scolastico migliore rispetto ai «sedentari»: dichiara infatti di «andare bene a scuola» il 56,5 per cento dei primi contro il 40,3 per cento dei secondi. I ragazzi che praticano più di 2 ore di attività fisica in orario extrascolastico hanno stili di vita più sani, vanno meglio a scuola e leggono più libri.

«Almeno un’ora al giorno»

Praticare sport sembra innescare, nelle abitudini di vita degli adolescenti di 13-14 anni, un importante circolo virtuoso. «Un adolescente, in questa fascia d’età, dovrebbe praticare almeno un‘ora al giorno di attività fisico-sportiva, che non significa necessariamente attività agonistica, ma può essere anche solo correre in un parco - dice Giovanni Corsello, presidente della Società Italiana di Pediatria -. Un’esigenza connaturata alla specifica fase di sviluppo, ma che oggi diventa ancora più necessaria considerando sia lo stile di vita troppo sedentario dei nostri ragazzi, sia le abitudini alimentari spesso non corrette e sbilanciate in eccesso».

Alimentazione sana e meno fumo

Fare sport a 13-14 anni aiuta non solo nel rapporto con i libri. Il 50 per cento degli adolescenti sportivi - cioè chi pratica più di 2 ore alla settimana di sport, oltre quello fatto a scuola - dichiara anche di nutrirsi con un’alimentazione più ricca e varia. I sedentari mangiano invece in modo meno completo. Idem per la prima colazione: il 63 per cento degli sportivi afferma di fare sempre colazione, che è uno dei pasti fondamentali della giornata.Chi fa più sport segue di conseguenza meno diete: 24 per cento contro il 30). Diminuisce anche, tra chi fa sport, la percentuale sia di chi fuma sigarette (che passa dal 35,4% al 30,8%) sia di chi ha dichiarato di avere avuto almeno un’esperienza con fumo di droghe (dal 9,1% al 5,8%).

Meno tempo davanti a uno schermo

Più attività fisica significa ovviamente meno ore trascorse davanti alla tv. «Se c’è una area di attività alla quale lo sport sottrae tempo agli adolescenti – dice Maurizio Tucci, curatore delle indagini della Società italiana di Pediatria e presidente dell’Associazione Laboratorio Adolescenza – è quella di Internet e della televisione, il che rappresenta un ulteriore elemento positivo, considerando le conseguenze che, specie a quell’età, un utilizzo eccessivo di questi mezzi può provocare». Tra chi fa sport regolarmente diminuisce il numero di ragazzi e ragazze che trascorrono più di tre ore al giorno di fronte allo schermo: dal 19 al 16 per cento. Mentre crolla dal 21 al 14 per cento chi sta in rete. Mondo virtuale contro mondo reale. .