La ministra Carrozza sotto esame di P.A. La Tecnica della Scuola 10.5.2013 La ministra Carrozza sotto esame Intervistata dal Corriere, dice: “Se fossi studente mi unirei alla protesta. Combatterò altrove. lo ho sempre collaborato con le imprese e non ho mai venduto l'anima” “Ebbene sì. Ho incrociato tutti i tipi di contratti molto poco stabili del mondo universitario e tutti i tipi di concorsi fino a diventare rettore. Ho vissuto la maternità senza "periodo di maternità" e, da precaria, la ricerca di un asilo per i miei figli. Diciamo che ho una buona prospettiva per fare il mio lavoro”. Da ministra al Miur si pone il problema dell’edilizia scolastica che è stato fra l’altro uno dei punti più qualificanti del programma Pd alle elezioni politiche: “Si può parlare di una scuola moderna quando ad alcune strutture manca il tetto per ripararti dalla pioggia? Se manca il contenitore è difficile sviluppare il contenuto. Quindi i soldi vanno trovati. Credo che lavorando con i colleghi dell'Economia e delle Infrastrutture riusciremo a sbloccare la situazione”. Sui presunti tagli alla scuola pare invece convinta che non ci saranno, così come ha detto il preidente Letta: “Dobbiamo decisamente dare segnali nuovi”, mentre sugli investimenti afferma che “il nostro sistema deve crescere. E deve migliorare il rapporto tra università e privati. Le università dovrebbero smetterla di pensare che avere rapporti con i privati equivalga a vendere l'anima e potrebbero cominciare a studiare anche secondo le linee di indirizzo delle imprese. E le imprese dovrebbero abbandonare l'illusione che finanziare l'università equivalga a espandere la propria linea di produzione. Io ho sempre collaborato con le imprese e non ho mai venduto l'anima. Se un'università è solida e ha una buona reputazione le imprese che ne finanziano i progetti non proveranno mai ad approfittarsene. Se, invece, un'università è alla fame, accetterà anche pressioni da parte delle imprese. Ecco perché è necessario investire nell'università”. Per quanto riguarda invece gli abbandoni scolastici, che sono stati un altro dei tempi più qualificanti della proposta Pd, dice: “I dati sono preoccupanti. E l'Impoverimento delle famiglie fa crescere il fenomeno”. E se i ragazzi abbandonano la scuola e i laureati l'Italia carrozza dice che “dobbiamo provare a invertire la tendenza.”
Passa poi alla sua biografia: “Sono nata e cresciuta a Pisa. E ho
studiato fisica. I miei genitori insegnavano... altre materie. Erano
anni in cui era facile pensare con fiducia al futuro. Oggi peri
ragazzi non è così”, ma non si è mai iscritta a un partito e ha
iniziato a fare politica nel 2009 “grazie a Pier Luigi Bersani. L'ho
incontrato al Festival Manifutura. Con lui c'era Vincenzo Visco e
alla fine del mio intervento sono venuti a conoscermi. Abbiamo
cominciato una collaborazione e quando poi Bersani è stato eletto
segretario mi ha chiesto di dirigere il Forum universitario del Pd.
Ora combatterò perché il Pd resti unito”. |