‘Quota 96’, il Pd vuole ancora salvare
gli esodati della scuola

di A.G. La Tecnica della Scuola 22.5.2013

‘Quota 96’, il Pd vuole ancora salvare gli esodati della scuolaLa promessa è di Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio della Camera: appena possibile, assieme al presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano, proporremo al Governo una modifica che colmi, in tempi brevi, la grave lacuna.

I lavoratori della scuola rimasti bloccati a seguito dell’approvazione delle riforma Fornero sulle pensioni hanno ancora diritto a sperare. A sostenerlo è Francesco Boccia (Pd), presidente della Commissione Bilancio della Camera, attraverso un messaggio inviato alla tavola rotonda sui pensionandi della scuola, organizzato dal comitato civico Quota 96, svolto il 22 maggio a Roma.

"Non appena in Commissione Bilancio arriverà il primo provvedimento in materia pensionistica sarà mia priorità raccordarmi con il presidente della Commissione Lavoro, Cesare Damiano, per proporre al governo una modifica che colmi, in tempi brevi, la grave lacuna sui cosiddetti 'Quota 96'", ha fatto sapere Boccia.

"Già nei mesi scorsi – ha aggiunto il deputato Pd - ho avuto modo di seguire, in prima persona, l'importante battaglia portata avanti dal comitato civico degli esodati della scuola e mi sento di esprimere, ancora una volta, una forte vicinanza a tutti i lavoratori che si sono dovuti scontrare con quel 'mostro esodati' creato dalla recente riforma Fornero. Non è mancato provvedimento che avesse attinenza con il tema delle pensioni nel quale il Partito Democratico non abbia tentato, con emendamenti appositi, di porre rimedio a questo evidente errore. E oggi, anche alla luce del nuovo esecutivo appena insediato, voglio ribadire il mio impegno perché questa vicenda trovi, finalmente, la giusta soluzione. Proprio oggi, tra l'altro, - conclude Boccia - per intervenire tempestivamente sul tema ho firmato la proposta di legge in materia della collega Ghizzoni".

Ora però servono i fatti. Perchè migliaia di lavoratori possano decidere, liberamente, se andare in pensione o rimanere in servizio.