I nuovi test Invalsi Pasquale Almirante, La Sicilia 5.5.2013 Partono i discussi test Invalsi attraverso i quali, dalla prossima settimana, 2,2 milioni di studenti delle elementari, medie e superiori dovranno dimostrare cosa hanno capito del ciclo di studi finora affrontato. Si tratta di una serie di domande aperte, sia di matematica sia di italiano, centrate su aspetti di «competenza più che di conoscenza per capire il ragionamento compiuto dallo studente per dare le risposte». Le verifiche, secondo l'Istituto, che così respinge le accuse dei Cobas che hanno proclamato lo sciopero proprio nei giorni delle prove, non sono quiz nozionistici, né vogliono "essere il metro di giudizio sul singolo alunno". Lo scopo sarebbe invece quello di «stimolare l'avvio di quei processi di autovalutazione da cui le scuole dovrebbero poter identificare i propri punti di forza e criticità, individuando possibili interventi di miglioramento». E a tale scopo la novità di quest'anno sta nel fatto che le prove saranno restituite a settembre, mentre il "Rapporto" nazionale sarà presentato l'11 luglio e si valorizzeranno anche i dati sulla motivazione e sugli atteggiamenti degli studenti. Ma l'Invalsi va anche più oltre, visto che per l'ultimo anno delle superiori si sta lavorando a una prova, da effettuare su computer, nei mesi di gennaio-febbraio 2014, in modo che il percorso avviato potrebbe fornire prove inseribili in un riformato esame di Stato a partire dal 2015. Una sorta di prova generale insomma presso Istituti campione per poi proporre una ulteriore Terza prova su base nazionale, proprio per avere il polso degli studenti del quinto anno, mentre si parla pure di un quarto compito a discrezione della commissione. Infine è pure in programma la pubblicazione in rete, dai primi mesi del 2014, di una "banca delle prove" a disposizione delle singole scuole per compiere proprie autonome valutazioni anche in corso d'anno, in modo da allenare le classi ad affrontare questa del tutto nuova tipologia di esame. D'altra parte anche le prove internazionali Ocse-Pisa hanno per lo più le stesse caratteristiche strutturali e sono esse che alla fine determinano le graduatorie che finora hanno vista la scuola italiane fra le ultime sia in Europa e sia nel mondo. Un modo quindi per adeguarsi ai parametri che vengono da fuori, benché le prove Invalsi del mese di maggio abbiano come obiettivo la valutazione e l'autovalutazione delle singole scuole per capire soprattutto le criticità, cosicché si possano recuperare le insufficienze tramite l'Indire e un gruppo esterno di ispettori. |