Bagnasco: solo l'Italia non agevola
le scuole cattoliche

 La Tecnica della Scuola 6.5.2013

"In tutti i Paesi europei, eccetto che in Italia, c'è da parte dello Stato, di qualunque Stato, anche dei Paesi post comunisti, il riconoscimento in un modo o nell'altro del servizio pubblico delle scuole cattoliche o delle scuole private in genere che rispondono ai parametri dello Stato per l'istruzione e la formazione”

Il presidente della Cei e arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco, a margine di una messa per gli studenti universitari genovesi non ha avuto termini migliori per esprimere il suo dissenso contro chi si oppone al finanziamento alle scuole paritarie.
E subito dopo ha infatti aggiunto: "Tutti i Paesi in Europa hanno questo riconoscimento, solamente l'Italia non ce l'ha. Non so se si possa dire che la scuola parificata, tra cui quella cattolica, sia sotto attacco ma certamente è un dato di fatto che" in Italia "il diritto dei genitori ad educare i figli secondo la propria visione e i propri valori è riconosciuto a livello di principio ma non è applicato".

Secondo il presidente della Cei, "questo diritto non è praticabile in concreto perché i genitori che vogliono educare i figli secondo una visione cristiana e cattolica o in una scuola non statale devono in sostanza pagarsi tutto quanto, quindi in un certo senso pagare le tasse due volte. Questo -ha sottolineato il porporato- va contro a quello che è un diritto fondamentale dei genitori".

Bagnasco ha poi ricordato che "il risparmio che lo Stato ogni anno ha grazie alla scuola cattolica è di 6 miliardi di euro. Questo è un dato del Ministero quindi un dato pubblico. Lo Stato attualmente per ogni alunno delle scuole non statali riconosce circa 500 euro contro i 7 mila euro che giustamente riconosce agli studenti delle scuole statali".