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			INVALSI: perché nessun alunno  Non è infatti “strano”, se non discriminatorio, escludere dalla media statistica delle prove INVALSI – in corso di svolgimento nelle varie scuole – i risultati di tutti gli alunni con disabilità, compresi quelli con disabilità motoria alle gambe, con minorazioni visive o audiolesioni, ovvero studenti che le possono svolgere in identiche condizioni dei compagni? Un chiarimento si imporrebbe, da parte del Ministero di Salvatore Nocera*, Superando 16.5.2013 
			Nel 2007 era stata la 
			Legge
			
			176/07 a introdurre nella scuola le prove standardizzate 
			INVALSI (Istituto Nazionale per la Valutazione del Sistema 
			Educativo di Istruzione e di Formazione), nell’ipotesi di ottenere 
			una valutazione oggettiva dei risultati e quindi non dipendente 
			dalla soggettività di giudizio dei singoli docenti. 
			In premessa quella Nota 
			stabilisce innanzitutto che «l’esito delle prove non entra a far 
			parte della valutazione dei singoli alunni» e che «i risultati 
			ottenuti da tutti gli alunni certificati con disabilità o 
			diagnosticati con DSA [disturbi specifici di 
			apprendimento, N.d.R.] non entreranno a far parte
			della media statistica dei risultati delle prove 
			[grassetto nostro nella citazione, N.d.R.]». La novità maggiore di quest’anno è costituita poi dalla previsione degli alunni con altri BES (Bisogni Educativi Speciali), ai sensi della recente Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 (Strumenti d’intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica) e della successiva e conseguente Circolare 8/13 del 6 marzo scorso. Per loro – nel corrente anno – non è prevista alcuna norma particolare e quindi vengono trattati come tutti gli alunni senza BES: «Si precisa che gli allievi afferenti all’“Area dello svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale” (in base alla definizione della C.M. n° 8/13) NON sono dispensati dallo svolgimento ordinario delle prove INVALSI. Tali allievi devono svolgere regolarmente le prove senza alcuna variazione né dei tempi, né delle modalità di svolgimento delle stesse». [...] «Per il presente anno scolastico», infine, essi «NON devono essere segnalati come BES» (aggiornamento del 29 aprile scorso alla Nota INVALSI del 23 aprile precedente). 
			Un’osservazione 
			conclusiva si impone: non è “strano” – se non addirittura 
			discriminatorio – stabilire che tutti gli alunni 
			con disabilità debbano essere esclusi dalla media 
			statistica dei risultati delle prove? Un alunno con 
			disabilità motoria alle gambe, ad esempio, non è nelle
			identiche condizioni dei compagni non disabili? 
			Così come non si capisce perché gli alunni minorati della 
			vista e resi autonomi grazie alle nuove tecnologie non 
			possano rientrare nell’analisi statistica dei risultati. Senza 
			naturalmente trascurare – a maggior ragione, anzi – 
			l’incomprensibile esclusione degli alunni audiolesi 
			che devono svolgere le prove scritte, come tutti gli altri. 
 * Vicepresidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap). Responsabile del Settore Legale dell’Osservatorio Scolastico dell’AIPD (Associazione Italiana Persone Down). Il presente testo è il riadattamento di una scheda apparsa anche nel sito dell’AIPD.  |