Le scuole di Bologna e quelle di Cuba

da TuttoscuolaNews, n. 587 20.5.2013

A Vendola che, ospite nella trasmissione di Santoro, si era detto scandalizzato per il contributo finanziario che il Comune di Bologna assicura alle scuole paritarie locali, è arrivata a stretto giro di posta la risposta del sindaco, Merola.

“Non mi aspettavo da Vendola questa incoerenza”, ha dichiarato il sindaco Virginio Merola. “Sia coerente e faccia in Puglia quello che chiede di fare a Bologna”.

Il sindaco ha picchiato duro contro quella che ha definito “un'inutile guerra ideologica”.

Se, ha sottolineato, “qualcuno pensa di fare una nuova sinistra, non prenda Bologna come laboratorio di sperimentazioni inutili”, perché “io non permetterò che Bologna faccia da cavia a esperimenti di persone che molto spesso non sono riuscite ad entrare in Parlamento con le proprie proposte politiche”.

Come si vede, il referendum bolognese sta diventando l’occasione per cercare chiarimenti all’interno di una sinistra in crisi.

“Ma che sinistra è questa? - si è chiesto Merola. Una sinistra che in nome di un principio astratto divide la gente e introduce rancore? Che ha un'idea di servizio pubblico che non c'è più neanche a Cuba”. Insomma, secondo Merola, “c'è un problema epocale di cultura in una certa sinistra di questo paese”, si tratta del “trionfo della demagogia e della disinformazione”.

La controreplica di Vendola non si è fatta attendere: “Trovo piuttosto sgradevole il cinismo politico di un sindaco che sembra terrorizzato dai propri concittadini e apre, a freddo, una polemica sopra le righe con me. Sta forse chiamando alle armi la destra bolognese?”. Che ha aggiunto: “Mi riesce difficile spiegargli che io non sono il dittatore della Puglia e che spesso le mie opinioni non coincidono con quelle del Consiglio regionale. Come in questo caso. Se ci fosse a Bari un referendum come quello bolognese non direi nulla di diverso da ciò che ho detto nove giorni fa in Tv. Con passione e con garbo”.