Carrozza ci crede:
ritroverò il dialogo con gli insegnanti

di A.G. La Tecnica della Scuola 23.5.2013

Dopo l’intervista in esclusiva alla Tecnica della Scuola, il responsabile del Miur torna a parlare del suo progetto di rilancio della scuola italiana: la crescita del Paese conta su un esercito di nuovi insegnanti, sono interlocutori importanti e non si può fare un programma senza prima parlare con loro. E sul referendum di Bologna: preferisco B perché il ruolo delle paritarie in Emilia è essenziale, ma per me la scuola pubblica è e sarà una priorità.

Ritrovare il dialogo tra l’amministrazione e i docenti. Dopo l’intervista rilasciata alla Tecnica della Scuola, il nuovo ministro dell’Istruzione conferma, nel corso della sua visita a Palermo, nel XXI anniversario dell’uccisione del giudice Falcone, della moglie e della sua scorta, torna a parlare delle priorità che guideranno la sua esperienza a capo del Miur.

"La crescita del Paese si fonda su un esercito di nuovi insegnanti. E spero sia possibile – spiega la Carrozza ai giornalisti - riuscire a raggiungere questo obiettivo". Nel mettere a punto l'agenda del Governo sul fronte dell'istruzione, il Ministro ha intenzione di coinvolgere gli insegnanti perché "sono interlocutori importanti. Non si può fare un programma senza prima parlare con loro". Altro settore considerato cruciale è quello dell'edilizia scolastica. "Il lavoro mio e di questo governo sarà quello di cominciare a ricostruire la scuola, a cominciare dagli edifici. Penso che la scuola sia una delle istituzioni più vitali del territorio, uno strumento incredibile di crescita, sviluppo e trasmissione della memoria. Per questo dobbiamo investire sull'istruzione".
Maria Chiara Carrozza ha anche colto l'occasione per gettare acqua sul fuoco delle polemiche sollevate da alcune sue dichiarazioni relative al Referendum di Bologna sui fondi alle paritarie private. "E' falso - ha dichiarato - che io non difendo la scuola pubblica. La difendo eccome e questa per me è e sarà una priorità, ma il ruolo delle paritarie nei comuni dell'Emilia è essenziale. Ritengo che sia giusto valorizzare un percorso e un lavoro fatto in tanti anni. Detto questo farò tutto il possibile per migliorare l'edilizia pubblica, per valorizzare gli insegnanti. Da parte mia e di questo Governo c'é la forte convinzione di voler cambiare davvero. E io - ha assicurato - ce la metterò tutta perché cio accada".

Interpellata, nell'aula bunker dell'Ucciardone, la Carrozza ha apprezzato l'inconsueta "interrogazione" alla quale è stata sottoposta. Anzi, ha esortato i ragazzi a chiedere sempre conto ai politici di quel che hanno fatto. "Dovete pretendere coerenza tra quel che promettono e quello che poi fanno. E votare poi, quando sarete adulti, chi è coerente". "La politica ha aggiunto - ha bisogno di persone che si spendono per il bene comune e mi auguro che fra voi ci sia qualcuno che abbia voglia di fare un passo avanti e impegnarsi per gli altri". La scuola dal canto suo può certamente impegnarsi nella lotta alla mafia, della quale "é il peggior nemico" e "un'educazione civica trasversale rispetto alle varie materie può essere un valido aiuto per educare alla legalità".

Con il ministro dell'Istruzione, anche il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha insistito sul ruolo fondamentale che la scuola può avere per far crescere la cultura della legalità. Un ruolo quello della scuola che, secondo il magistrato da sempre in prima linea contro la mafia, va valorizzato a tutto campo, anche dotandola di maggiori risorse.

"I soldi destinati all'istruzione - ha commentato Grasso - sono considerati una spesa che appesantisce il bilancio dello Stato, invece vanno considerati un investimento per il futuro. Sia io sia il ministro Carrozza siamo espressione del nuovo in politica e speriamo di potere avere, ognuno nel proprio campo, le risorse che ci consentano di avviare una nuova politica".