Referendum di Bologna, Carrozza da Tuttoscuola, 24.5.2013 In un lungo post su Facebook, che abbiamo condiviso integralmente sulla nostra pagina del social network, il ministro dell'Istruzione, Maria Chiara Carrozza, affronta in profondità il tema del referendum bolognese sul finanziamento alle scuole materne private, e manifesta il suo endorsement per l’attuale sistema di accordi con le paritarie. L'accordo attuale, scrive il ministro, a Bologna "ha funzionato per anni e ha permesso di ampliare il numero di bambini ammessi alla scuola dell'infanzia, che nel sistema integrato bolognese fra scuole comunali, scuole statali e paritarie riesce a coprire ben il 98% della domanda". "Pur nel rispetto di tutte le posizioni - insiste Carrozza -, come ministro dell'Istruzione punto a un buon governo pubblico del sistema attuale. Inoltre, non ritengo che la vicenda bolognese debba essere trasformata in una bandiera nazionale". "Davanti a un sistema educativo come quello bolognese, che in una sussidiarietà positiva ha trovato un'occasione di allargamento di opportunità per tutti, con risultati d'eccellenza testimoniati dalle esperienze e dalle statistiche, il dibattito sul referendum di domenica sembra privilegiare soprattutto le esigenze politiche e i diversi posizionamenti ideologici, piuttosto che gli interessi dei bambini - è l'ulteriore richiamo del ministro dell'Istruzione -. A volte, in queste discussioni, la prima impressione è che ci si dimentichi di loro con troppa leggerezza: la sacrosanta battaglia per una scuola pubblica più forte non si può vincere mettendosi contro chi cerca di dare un posto a tutti i bambini". Di oggi è anche l’appello di moltissimi parlamentari del Pd (Stefano Lepri, Francesca Puglisi, Alfredo Bazoli, Gianluca Benamati, Luigi Bobba, Lorenza Bonaccorsi, Enrico Borghi, Maria Elena Boschi, Laura Cantini, Ernesto Carbone, Piergiorgio Carrescia, Roberto Cociancich, Stefano Collina, Mauro Del Barba, Davide Ermini, Nicoletta Favero, Silvia Fregolent, Maria Rosa Di Giorgi, Vanna Iori, Andrea Marcucci, Giovanna Martelli, Flavia Nardelli, Edo Patriarca, Matteo Richetti, Mino Taricco), che si schierano “con il PD di Bologna, con il sindaco Merola, con Romano Prodi e con chi pensa che siano altri i problemi del Paese". I firmatari della nota spiegano così i perché della loro posizione: "Domenica a Bologna si terrà un referendum consultivo dall’alto valore simbolico. Chi chiede che le scuole paritarie non abbiano più contributi dal Comune difende una concezione ideologica, per cui pubblico coincide con statale, che pensavamo ormai definitivamente superata”. “Noi – continua il comunicato - vogliamo destinare più risorse alla scuola pubblica e rilanciare il diritto allo studio, ma questo non può certo significare l’eliminazione delle scuole paritarie, che sono tenute ad obblighi pari a quelle statali. Eliminare i contributi significherebbe solo determinare una drastica riduzione dell’offerta complessiva di servizi per l’infanzia e aumentare le liste d’attesa. E significherebbe disconoscere il diritto alla sussidiarietà e alla libera scelta educativa, sancito in leggi dello Stato”. |