Scuola e politica/1. da TuttoscuolaNews, n. 596 22.7.2013 Si può dire che con il lungo videoforum TV di Repubblica, che l’ha vista impegnata su quasi tutte le problematiche del suo Ministero, andato in onda giovedì 18 luglio, l’ingegnere nonché ex rettore della Scuola superiore Sant’Anna Maria Chiara Carrozza abbia completato abbastanza rapidamente il rodaggio politico-ministeriale cui ha dovuto sottoporsi, da neoparlamentare con scarsa e recente esperienza politica, praticamente subito dopo il suo ingresso in Parlamento e nei Palazzi romani, compreso quello assegnatole di viale Trastevere. All’inizio del suo mandato l’ingegnere-rettore prestato alla politica ha dato qualche segno di insofferenza, forse perché abituata nella sua attività precedente ad affrontare i problemi con piglio decisionista, minacciando addirittura di dimettersi dall’incarico per l’inadeguatezza delle risorse finanziarie assegnate al Miur. Poi ha progressivamente ricalibrato i toni man mano che cresceva in lei la consapevolezza di far parte di una squadra di ministri che avevano più o meno lo stesso problema: come migliorare la qualità dei servizi a risorse invariate o addirittura decrescenti. Ora il ministro si è fatta più cauta: nega di voler legare il suo nome a riforme (come anche lo negarono gli ultimi tre ministri, che peraltro non sono certo rimasti fermi), fa aperture e prende impegni su vari fronti - in primo luogo quello dell’edilizia-sicurezza scolastica, ma anche su quello della condizione del personale, dei concorsi, dei precari, dei pensionandi ‘quota 96’ - riservandosi però di trovare “le necessarie coperture finanziarie”. Ora anche Carrozza, concluso il suo breve training da ministro di un governo che è in questa fase politica senza alternative, ne condivide il destino di dover far tornare i conti in un periodo di conti dissestati. Ma l’unico modo, quando la coperta è corta, è quello di scegliere cosa fare e a cosa rinunciare, stabilendo delle priorità credibili. |