Pensioni scuola quota 96: ultime notizie
rinvio a venerdì 2 agosto discussione
commissione Bilancio modifiche legge Fornero

Dottor Tecnologia 31.7.2013

La riforma delle pensioni tiene banco oramai da mesi e il dibattito parlamentare continua pur senza grandi definizioni. Settembre sarà il mese delle sorprese, si spera in senso buono, perché sarà il momento in cui alle parole devono necessariamente seguire i fatti. Infatti, questa tematica è correlata anche al testo della legge di stabilità 2014 in cui necessariamente dovrà stabilirsi le definizioni per la categorie dei pensionati e degli esodati.

Queste premesse confermano, o dovrebbero confermare, la volontà dell’esecutivo voluto da Letta di voler apportare delle revisioni alla Legge Fornero, ma la questione reperibilità fondi per l’attuazione di una manovra economica a grosse cifre, butta un’ombra non facilmente spostabile dallo scenario, oltre alle differenti posizioni politiche. In tutto questo enorme discorso, si inserisce, e ci sta per forza, la questione della cd. quota 96 del settore scolastico che ha visto un passo avanti gli scorsi giorni con l’approvazione della proposta di legge unificata n.249.

Tanto infatti era stato visto positivamente dalla moltitudine dei lavoratori che attendo con ansia notizie rassicuranti, i cui animi sono stati smorzati dall’annunciato rinvio della discussione del testo in Commissione Bilancio della Camera a venerdì 2 agosto. Tanto perché nei giorni addietro si è pervenuti ad un nulla di fatto. Lecito per tutti pensare che prima della pausa estiva qualcosa di fondamentale sia deciso ed annunciato.

Ma perché tanto ritardo e tanti rinvii da parte del nostro Governo? Anzitutto c’è la primaria necessità di dover individuare la fonte finanziaria per attuare la manovra, c’è la paura che anche altre categorie di lavoratori, al di là della scolastica, si marchino di “effetti emulativi”.

Questo è quanto emerge da un rapporto depositato alla Camera dal rappresentante del Governo.  “Quota 96” per chi non avesse ancora le idee chiare  racchiude una categoria di lavoratori cui, pur avendo raggiunto età e anni di contribuzione previdenziali, non è stato concesso dalla legge Fornero di andare in quiescenza lavorativa.

Infatti la legge del 2011 ha postdatato i tempi di maturazione dei requisiti a danno di questi soggetti che si sono visti sfumare sotto gli occhi la possibilità di andare in pensione.

Ma la legge del 2011 non ha tenuto conto che ai fini del conteggio del raggiungimento dei requisiti di servizio richiesti per andare in pensione, l’anno scolastico certamente non è paragonabile a quello solare per cui la questione si è complicata e confusa più del dovuto.

Peraltro, il lavoro dell’insegnate è considerato tra quelli  cd. usuranti. Di qui critiche  e polemiche della Quota 96 della scuola che insistono nelle pretesa di avere urgenti chiarimenti in merito.

La documentazione depositata alla Camera dal rappresentante del Governo spiega che “il beneficio previsto dalla proposta di legge in oggetto appare fortemente asistematico e foriero di possibili effetti emulativi”, perchè “i lavoratori interessati, secondo la normativa previgente al decreto-legge n. 201 del 2011, non avrebbero in ogni caso avuto diritto alla liquidazione del trattamento pensionistico il 1 settembre del 2012″.

Il problema non è certo di rapida e facile soluzione, aggravata anche da quel che si sta creando intorno: infatti, insieme alla Quota 96, anche altre categorie di lavoratori sta incominciando a far sentire la propria voce in merito.

I fondi per le pensioni scolastiche hanno quantomeno una proposta di reperimento: introdurre un’accisa sulle bevande alcoliche oppure tassare le transazioni finanziarie.

Giovedì 1 agosto è il giorno in cui si verrà a conoscenza del contenuto della relazione tecnica del Ministero del lavoro: insomma, manca poco e l’ansia cresce.